Il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro si è detto pronto a negoziare con l’opposizione. Lo ha dichiarato in un’intervista all’agenzia russa Ria Novosti, in cui ha anche aperto alla possibilità di accettare la mediazione di alcuni paesi terzi. Intanto anche per oggi, 30 gennaio, sono previste manifestazioni di piazza contro il presidente socialista. L’opposizione vorrebbe infatti convincere le forze militari a voltare le spalle a Maduro ed appoggiare l’auto-proclamato presidente Juan Guaidò.
«Sono pronto a sedermi al tavolo dei negoziati con l’opposizione per parlare per il bene del Venezuela, per il desiderio di pace e per il futuro» ha annunciato Maduro, dichiarandosi inoltre favorevole all’intervento di altri Stati per la risoluzione della crisi. «Ci sono diversi governi e organizzazioni nel mondo che hanno dimostrato la loro sincera preoccupazione per cosa avviene in Venezuela e hanno esortato al dialogo» ha poi aggiunto. Maduro sarebbe anche disposto ad indire le elezioni legislative anticipate, ma non quelle presidenziali, escludendo così una sua uscita di scena.
Il presidente socialista ha inoltre attaccato il Presidente statunitense Donald Trump, accusandolo di aver ordinato la sua uccisione: «Ha detto al governo colombiano e alle mafie della oligarchia colombiana di uccidermi» ha dichiarato in un’intervista a Sputnik, mostrandosi però aperto ad un incontro con il tycoon «negli Stati Uniti, in Venezuela o dovunque vorrà».
Nel frattempo il Tribunale di giustizia venezuelano ha deciso di vietare all’auto-proclamato presidente Juan Guaidò di lasciare il Paese e ha congelato i suoi beni. Tale disposizione ha infastidito gli Stati Uniti, che attraverso il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, hanno minacciato «serie conseguenze per chiunque tenti di colpire il leader dell’opposizione». Lo stesso Guaidò, in un’intervista alla Bild, ha chiesto all’Unione Europea di imporre delle sanzioni al governo Maduro, seguendo l’esempio di quelle varate dagli Stati Uniti. Secondo il leader dell’opposizione «sempre più persone verranno uccise, ed oltre a questo, è chiaro che il regime sia assolutamente corrotto».