«Una corda. Un albero. Un giornalista. Serve un po’ di gente». È questa la scritta stampata su una maglietta in vendita fino a poche ore fa anche sul sito di Walmart, una delle principali catene di negozi d’America. Il colosso della vendita al dettaglio è stato costretto a rimuovere dal suo portale la t-shirt, sfoggiata per la prima volta da un sostenitore di Donald Trump durante la campagna elettorale del 2016, in Minnesota.
Again, our photographer took this in Minnesota. I had the location wrong the first time. Apologies. pic.twitter.com/OwuCt7WAUr
— Patricia Zengerle (@ReutersZengerle) 6 novembre 2016
L’immagine, scattata da un fotografo della Reuters, aveva fatto il giro degli Stati Uniti. Il Daily Beast aveva rintracciato l’uomo che indossava la maglietta: un 58enne residente in una piccola comunità al confine tra Tennessee e Georgia.
«Il prodotto era venduto sul nostro sito da terzi e viola chiaramente la nostra politica», ha scritto Walmart in un comunicato. «Lo abbiamo rimosso non appena ci è stato segnalato e stiamo esaminando a fondo gli altri articoli dello stesso rivenditore». La presenza della t-shirt su walmart.com aveva provocato le proteste della Radio Television Digital News Association.
L’articolo è prodotto da Teespring, ditta con sede a San Francisco che agisce da intermediario. Gli utenti possono caricare i disegni delle magliette personalizzato sul sito della compagnia, che si occupa poi di venderle e trattiene una percentuale.
L’azienda è stata al centro di controversie già in passato. Nel maggio scorso, su teespring.com sono state trovate t-shirt con la scritta: «Le donne nere sono spazzatura».
In un’altra occasione, una pagina dal titolo «L’ora della festa con Bill Cosby» permetteva di comprare una maglietta con il volto dell’attore e le parole: «Pago io da bere, signore». Il riferimento era allo scandalo che ha travolto nel 2014 il protagonista de I Robinson, accusato di avere drogato e violentato diverse donne. Una t-shirt al momento in vendita recita: «Hitler non ha fatto nulla di male». Un’altra, da poco rimossa: «Mangia. Dormi. Stupra. Ripeti».
(MN)