«Quick and dirty», sporca e veloce è la pace che vuole il nuovo presidente Donald Trump per l’Ucraina. L’ha fatto sapere la scorsa settimana la sua squadra a una delegazione ucraina in visita a Washington. Alla conclusione dei colloqui il messaggio sembra chiaro, la Casa Bianca non interverrà in alcun conflitto e seguirà la dottrina del presidente. In sostanza, gli americani puntano a un cessate il fuoco. E non importa tanto di come si arriverà alla fine della guerra, importa solo che ci si arrivi rapidamente. Da parte degli USA si prevedono piani imprecisi e poche sicurezze per il futuro di Russia e Ucraina.
Ipotesi per la tregua
Quando Russia e Ucraina saranno disposte a siglare un trattato di pace ciò che propone Donald Trump è di schierare 200mila soldati al confine fra i due Stati. Sarebbero 200mila persone inviate dai Paesi europei, sotto la responsabilità degli stessi. Gli Stati Uniti lasciano in sospeso le prossime questioni politiche ed è stato esposto chiaramente dall’inviato per l’Ucraina di Trump, Keith Kellogg. Nessuna sicurezza da parte del Pentagono quindi.
Il problema è stato sollevato dal presidente ucraino Volodymir Zelensky, che per la sigla di qualsiasi accordo avrebbe voluto l’appoggio di NATO e USA. Ciò che più di tutto preoccupa il leader ucraino è che il mancato progetto politico possa non durare a lungo. Secondo Zelensky il periodo di tregua servirà solo alla Russia per riarmarsi e attaccare nuovamente i confini che sta cercando di spostare. Resta anche il fatto che per gli Stati europei il dispiegamento di 200mila uomini sarebbe un costo davvero troppo elevato in questo momento.
La dottrina
La dottrina Trump, con la quale ha riscosso un consenso incredibile in campagna elettorale, è semplice e chiara. Nessun conflitto all’estero per gli Stati Uniti. Lo conferma il suo tweet rispetto a ciò che sta accadendo in Siria dove scrive: non è la nostra battaglia, gli Stati Uniti ne stiano fuori. Ciò che preoccupa tutto il resto del mondo è un possibile ampliamento dei conflitti già in atto, soprattutto in Medioriente.
In tutto ciò, l’11 dicembre è uscita la notizia che il direttore dell’FBI, Chris Wray, si dimetterà. Lo farà il mese prossimo, al termine della presidenza di Joe Biden. La fine del mandato di Wray doveva essere nel 2027. Ma la sua scelta è stata presa perché Trump aveva già fatto sapere di volere a capo dell’FBI il suo fedelissimo Kash Patel.