Agli occhi di un giornalista cinefilo, l’incidente mortale avvenuto a Tempe in Arizona che ha visto coinvolta una donna investita da una macchina senza pilota mentre stava attraversando la strada, apparrebbe quale finale alternativo del film sulla macchina dotata di intelligenza Monolith. Alternativo, poiché la donna colpita dall’auto di Uber (una Volvo XC90) in modalità autonoma non è riuscita a resistere all’impatto, nonostante la presenza di un guidatore in carne ossa che avrebbe dovuto assicurare una certa sicurezza e che comunque è rimasto illeso.
La società ha pertanto immediatamente sospeso tutti i test sulle auto in autonomia. La notizia dell’incidente ha in poco tempo fatto il giro del mondo e lo stop alla sperimentazione è arrivato in tutte le città in cui sono in corso le prove, ossia Tempe, Pittsburgh, San Francisco e Toronto. Uber da parte sua ha dichiarato che la compagnia «collabora pienamente» con le autorità locali mentre il Ceo Dara Khosrowshahi ha espresso le condoglianze alla famiglia della donna, morta poco dopo il trasporto in ospedale.
Some incredibly sad news out of Arizona. We’re thinking of the victim’s family as we work with local law enforcement to understand what happened. https://t.co/cwTCVJjEuz
— dara khosrowshahi (@dkhos) March 19, 2018
Per il programma di auto autonome di Uber si tratta di un nuovo colpo dopo l’azione legale avviata da Waymo sul presunto furto di segreti commerciali. Quello avvenuto lunedì 19 marzo rappresenta inoltre il secondo incidente dal 2017, sebbene però allora (nello stesso posto e con la stessa auto) non vi fossero state conseguenze gravi. È un colpo però anche per il settore delle auto autonome in generale. Solo poche settimane fa il governo federale aveva infatti dato il via libera alla circolazione sulle strade pubbliche delle auto condotte dall’intelligenza artificiale, anche senza un tecnico a bordo pronto a prendere i comandi in caso di necessità.
Intanto circa l’incidente avvenuto nella notte di ieri, la polizia ha già aperto un’indagine nonostante per ora si ipotizzi solo che il pilota-tester a bordo non sia riuscito a prendere il controllo dei comandi del veicolo in tempo.
Si realizza così l’incubo di tutte le case automobilistiche, di Google, Waymo, Uber e i grandi player dell’auto a guida autonoma: la macchina impazzita che uccide, senza che l’essere umano – anche se a bordo – possa impedire la tragedia.
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