Volano stracci, oltre che tweet, tra il presidente U.S.A. Donald Trump e la società con sede a San Francisco.
Il capo della Casa Bianca proprio non ha gradito che il suo social network preferito, sul quale conta ben 80 milioni di followers, abbia bollato come “potenzialmente fuorvianti” i cinguettii negativi sul voto postale alle prossime presidenziali, e ha a sua volta accusato la piattaforma di intromissione elettorale, minacciandone la chiusura.
«I repubblicani sentono che le piattaforme dei social media mettono completamente a tacere le voci dei conservatori. Faremo dei regolamenti oppure li chiuderemo perché non possiamo permettere che questo accada. Abbiamo visto cosa hanno cercato di fare, e non gli è riuscito nel 2016. Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo, in maniera più sofisticata. Proprio come non possiamo permettere che elezioni via posta diventino un metodo radicato nel Paese» ha tuonato il presidente.
Republicans feel that Social Media Platforms totally silence conservatives voices. We will strongly regulate, or close them down, before we can ever allow this to happen. We saw what they attempted to do, and failed, in 2016. We can’t let a more sophisticated version of that….
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 27, 2020
COSA È SUCCESSO
L’IRA DEL PRESIDENTE
Lo schiaffo a Twitter non tarda ad arrivare. Trump infatti, replica con un ulteriore tweet scagliandosi contro il giornale di Jeff Bezos, proprietario del Washington Post oltre che di Amazon, sottolineando come sia in gioco la liberà di parola e appellandosi al primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti
«Twitter sta interferendo nelle elezioni presidenziali 2020 – ha scritto – Stanno dicendo che la mia dichiarazione sul voto per posta, che porterà ad una massiccia corruzione e alla frode, non è corretta, basandosi sul fact-checking delle Fake News Cnn e del Washington Post. Twitter sta completamente sopprimendo la libertà di parola ed io, come presidente, non consentirò che accada!», annunciando che « seguiranno grandi provvedimenti!».
.@Twitter is now interfering in the 2020 Presidential Election. They are saying my statement on Mail-In Ballots, which will lead to massive corruption and fraud, is incorrect, based on fact-checking by Fake News CNN and the Amazon Washington Post….
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 26, 2020
«Sapevamo che i giganti di Silicon Valley avrebbero fatto di tutto per interferire con le elezioni e impedire che il presidente possa comunicare con gli elettori», ha commentato Brad Parscale, il capo della campagna di Trump per il voto di novembre.
RIPERCUSSIONI SULLA BORSA
Dopo le minacce la società guidata da Jack Dorsey, apre in calo a Wall Street, dove ha perso l’1,51%. Ma le parole di Trump hanno colpito, oltre Twitter, tutti i big della Silicon Valley: Facebook cede l’1,29%, Google arretra dello 0,53%, Amazon dell’1,61% e Microsoft dell’1,29%. Si salva solo Apple che sale dello 0,27%.
GLI ALTRI DISSAPORI
Non è la prima volta che Donald Trump rivendica la piena libertà di parola sui social, minacciando chiusure. Sul web infatti circola un video parodia in cui il presidente assume le sembianze di Yoda, il personaggio della saga di “Star Wars“, e con una spada decapita due figure riconoscibili come le due reti di notizie statunitensi.
Twitter finora si è sempre difesa sostenendo di non poter rimuovere o censurare i leader politici perchè l’opinione pubblica ha il diritto di conoscere e valutare ogni loro dichiarazione. Ma evidentemente ora la compagnia, incalzata ripetutamente da più parti, sta aggiustando il tiro in una battaglia – quella per Usa 2020 – che si annuncia rovente.