betovistr.com palacebet1.com elipsbetr.com masterbet trwin casino betandyou34.com vbett34.com beinwonx.com tlcasino kalebet34.net

Trump si insedia, il primo discorso è già un’agenda per l’America

Donald Trump ha messo mano all’agenda. Nel suo discorso di insediamento, il 47esimo presidente degli Stati Uniti ha già fatto il punto su quelli che saranno i principali temi del suo secondo mandato. Tra slogan e politiche senza mezze misure, Trump è pronto a fare tutto il necessario per realizzare il progetto di un’America First.

L’invidia del mondo

«L’età dell’oro dell’America inizia ora». Non ha dubbi Donald Trump: è questo il momento di realizzare lo slogan “Make America Great Again” e riportare gli Usa nel posto che gli spetta. Quello di un Paese, forte, ricco e potente, un Paese in grado di suscitare «l’invidia del mondo». È mezzogiorno a Washington (18 ora italiana), quando il vecchio-nuovo presidente giura nella Rotonda del Campidoglio, a Washington.

Elon Musk e Jeff Bezos alla cerimonia di insediamento di Trump (fonte: Avvenire)

In prima fila siedono alcuni tra gli uomini più ricchi e potenti del mondo: Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Sundar Pichai e Elon Musk. Ovvero Meta, Amazon, Google e X, gruppi miliardari che ci tengono a mostrare la loro vicinanza a Trump, se non per solidarietà politica quantomeno per interessi economici.

Dietro di loro, come da prassi, gli ex presidenti ancora in vita. Ormai canuti, sono rimasti in quattro: oltre all’immediato predecessore Joe Biden, si riconoscono Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama. Quest’ultimo è l’unico non accompagnato dalla moglie: l’ex first lady Michelle, infatti, non ha mai nascosto la sua antipatia per Trump e anche in questa occasione ha trovato più coerente non partecipare.

Il piano per un’America di nuovo grande

In quello che definisce come un giorno di «liberazione», Trump si presenta in modo quasi messianico. Evocando l’attentato subito in Pennsylvania, ma anche le persecuzioni politiche degli ultimi anni, il tycoon arriva a dire addirittura di essere «stato salvato da Dio per rendere di nuovo grande l’America». Un programma che passa per un’opera di restaurazione complessiva. «La nostra sovranità sarà ripristinata, la nostra sicurezza sarà restaurata e la bilancia della giustizia verrà riequilibrata. La feroce, violenta e ingiusta militarizzazione del Dipartimento di Giustizia e del governo avrà fine».

Sicurezza e giustizia, dunque, ma anche sanità, saranno i target prioritari del nuovo presidente. Che ha approfittato del discorso inaugurale per riconfermare alcune delle dichiarazioni più scottanti di questi ultimi mesi. Oltre a una stretta sull’immigrazione, la volontà di rinominare il Golfo del Messico “Golfo d’America” e di riprendersi il canale di Panama, che sarebbe a suo dire sotto il controllo dei cinesi.

Il presidente Trump nell’atto di tenere il discorso di insediamento (Fonte: Afp)
Spazio, ambiente e teoria gender

A proposito dei temi di genere e delle politiche di inclusività, Trump è stato categorico: «Ci sono solo due gender, maschio e femmina». E ancora: «Porremo fine alle politiche del governo di costruire razza e genere nella vita pubblica». La nuova società americana sarà «senza discriminazione di colore e basata sul merito», ha annunciato, ponendo grande enfasi sulla comunità nera, la cui indecisione verso il Partito democratico è stata probabilmente un fattore chiave nella vittoria dello scorso novembre.

Accanto alla crociata contro cultura woke e politically correct, l’affondo di Trump non ha risparmiato le politiche ambientali. Il Green New Deal dell’amministrazione Biden è prossimo ad essere smantellato e l’industria dell’auto elettrica potrà dire addio agli incentivi del governo. Mosse senz’altro sgradite agli ambientalisti, che fanno il paio con i provvedimenti annunciati in materia di politica energetica. Al grido di «Drill, baby, drill», Trump ha detto di voler aumentare l’estrazione di idrocarburi dal sottosuolo, quindi petrolio e gas naturale.

E mentre Biden finisce i suoi giorni da presidente concedendo grazie a varie persone sgradite a Trump, le parole del nuovo presidente non risparmiano neanche il cielo. È l’annuncio che fa più felice Musk: «Metteremo la nostra bandiera a stelle e strisce su Marte».

No Comments Yet

Leave a Reply