A un anno dall’insediamento alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha scelto di usare toni ottimisti e concilianti nel suo discorso sullo stato dell’Unione, tenuto davanti al Parlamento riunito. Non solo il tycoon ha stilato un bilancio dei successi della sua amministrazione, ma ha anche indicato le politiche più controverse, alle quali non intende rinunciare, a partire dalla riforma sulla cittadinanza.
Se, da una parte, The Donald ha elogiato gli straordinari successi economici ottenuti dal Paese in questo primo anno di amministrazione, dall’altra, ha strategicamente rivolto un appello ai democratici per un un’unità bipartisan. Nella relazione, Trump ha dichiarato di voler concedere la cittadinanza ai Dreamers, giovani immigrati entrati illegalmente negli Stati Uniti che, secondo il presidente, sarebbero circa quasi due milioni – il doppio di quelli stimati dall’amministrazione Obama. In cambio ha chiesto il finanziamento necessario alla costruzione del muro al confine con il Messico.
Il presidente americano ha poi annunciato nuove infrastrutture per una spesa stimata in circa un miliardo e cinquecento mila dollari. «Non c’è mai stato momento migliore per cominciare a vivere il sogno americano», ha continuato.
Davanti alle previsioni di crescita economica globale e ad un incremento del PIL del 2,7%, il presidente americano ha enfatizzato i numeri positivi sulla disoccupazione – ai minimi da 45 anni – elogiando la riforma fiscale, che ha creato nuovi posti di lavoro e favorito la classe media.
During the campaign, I promised to MAKE AMERICA GREAT AGAIN by bringing businesses and jobs back to our country. I am very proud to see companies like Chrysler moving operations from Mexico to Michigan where there are so many great American workers! https://t.co/hz2q9UTfnF
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 17, 2018
Sulla politica estera Donald Trump ha dichiarato di voler mantenere la prigione di Guantanamo – contrariamente a Obama – e di voler puntare sul nucleare come deterrente, dopo la crisi con il regime nordcoreano.
Ma i democratici non ci stanno e la risposta ufficiale del partito è stata affidata a Joe Kennedy III: «Gli americani non vogliono un presidente disonesto, prepotente, che rappresenta gli interessi dei miliardari…Trump sta cercando di dividere il Paese sulla base del colore della pelle, delle origini, della religione, del genere, degli orientamenti sessuali».
Rep. Kennedy tells @GStephanopoulos he decided "to go light on the Chapstick" this morning after giving the Democratic response to the State of the Union. https://t.co/Uhk1ekQPME pic.twitter.com/h3tCYbOi75
— Good Morning America (@GMA) January 31, 2018
È stata critica anche la senatrice dem, Elizabeth Warren, che sulla riforma sanitaria e fiscale di Trump ha affermato: «il nostro futuro non è più forte se dài gigantesche agevolazioni fiscali ai miliardari e alle grandi società…e se Donald Trump cerca di strappare l’assicurazione sanitaria a milioni di americani».
Ancor prima della conclusione, Twitter ha fatto sapere che il discorso di Donald Trump è stato uno dei più seguiti della storia, con oltre 4 milioni di tweet. Ma è stato anche uno dei più forti in tema di sicurezza e imbevuti di orgoglio patriottico. (chc)