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Trump annuncia dazi sull’acciaio, terre rare richieste all’Ucraina

Prosegue la strategia economica di Trump: il presidente ha annunciato dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio e all’Ucraina chiede terre rare per un valore di 500 miliardi.

Dai Paesi alle materie prime

Donald Trump prepara un nuovo capitolo per la politica dei dazi. Dopo le misure annunciate nei confronti di Canada, Cina e Messico, in parte ritrattate o rinviate, il tycoon ha dichiarato ulteriori barriere all’afflusso commerciale nel Paese. Questa volta, però, l’obiettivo non è un singolo partner commerciale, bensì una materia, anzi due: l’acciaio e l’alluminio, con tariffe del 25%.

Trump non ha ancora firmato alcun ordine esecutivo

L’adozione di dazi settoriali, per quanto possibile, va contestualizzata. Gli Stati Uniti importano acciaio soprattutto da Canada, Brasile e Messico, che in due casi su tre sono già stati colpiti dai dazi. Altre forniture arrivano dall’Asia e dall’Unione Europea, che potrebbero rappresentare dei nuovi, indiretti, bersagli dell’aggressiva politica trumpiana. Inoltre, non essendo ancora stato firmato alcun ordine esecutivo, non è chiaro se ad essere colpiti saranno solo gli importatori di materia grezza o anche di prodotti finiti.

Un messaggio per l’economia globale

Quando imposti su una materia invece che contro un Paese, i dazi difficilmente danneggiano l’economia, a meno che non si tratti di Paesi unicamente dipendenti da quell’esportazione. La misura potrebbe dunque essere intesa come un invito rivolto ai produttori, affinché si spostino negli Stati Uniti.

È una scelta peculiare, che in qualche modo abbandona la politica di alleanze commerciali e la ricerca di investimenti dall’estero in favore di un’economia più “autarchica”, dove sia cioè più conveniente produrre in casa propria. Anche perché nell’immediato la misura non va a favore dell’industria americana, bisognosa d’acciaio per tanti settori: militare, siderurgico e aerospaziale per citarne alcuni.

Ucraina tra commercio e diplomazia
Donald Trump in un’intervista per Fox News ha parlato del futuro dell’Ucraina

Non solo acciaio e alluminio. In un’intervista a Fox News, Trump ha puntato il dito verso l’Ucraina: «Ho detto loro che voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari di terre rare, e hanno sostanzialmente accettato di farlo». L’impressione è che Trump stia in qualche modo barattando gli aiuti che gli Stati Uniti garantiscono all’Ucraina dall’inizio del conflitto. E non è detto che l’Ucraina possa tirarsi indietro.

Quanto alla fine della guerra, Trump si è mostrato possibilista in una direzione sgradita a Kiev, quella per cui l’Ucraina «possa essere russa un giorno». Il tycoon ha poi rivendicato i risultati già ottenuti sul fronte diplomatico. «Penso che abbiamo fatto enormi progressi nell’ultima settimana. Abbiamo a che fare con i russi, abbiamo a che fare con gli ucraini. Penso che succederà qualcosa», è stato il suo commento.

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