TROVATO MORTO L’EX MINISTRO DEI TRASPORTI RUSSO: ERA ACCUSATO DI CORRUZIONE

Il 7 luglio è stato trovato senza vita l’ex ministro dei Trasporti russo, Roman Starovojt. In quella che si preannuncia una vicenda complessa da delineare, l’unica cosa certa sembra che il corpo sia stato rinvenuto a pochi metri dalla sua auto, accanto alla pistola con cui si sarebbe “suicidato”. È quanto riporta il Comitato investigativo russo. Starovojt era stato appena sollevato dal suo incarico, forse per un suo coinvolgimento in un caso di corruzione.

IL LICENZIAMENTO IMPROVVISO
Il presidente russo Vladimir Putin e l’ex ministro dei Trasporti Roman Starovojt

Roman Staravojt, 53 anni, era stato promosso a ministro dei Trasporti nel maggio 2024, e pochi giorni fa era stato il relatore principale sullo sviluppo aereoportuale in Russia durante una riunione con i membri del governo. Alle spalle una carriera brillante nell’ambito della nomenklatura medio-alta, ma il 7 luglio è stato licenziato in tronco dal presidente russo Vladimir Putin, lo stesso che pochi mesi fa aveva speso parole d’elogio nei suoi confronti. La decisione è stata comunicata con un decreto, in cui, però, non vengono spiegate le ragioni del licenziamento. Il suo posto è stato preso dal viceministro dei Trasporti Andrey Nikitin.

I VOLI CANCELLATI

In un primo momento la rimozione dall’incarico sembrava legata al disagio negli aeroporti di Sheremetyevo e San Pietroburgo. Tra sabato e lunedì mattina ci sono state 583 cancellazioni e 1.900 voli rinviati. Numeri enormi che potrebbero costare alle compagnie aree fino a 20 miliardi di rubi (217 milioni di euro). Restrizioni dei voli che, però, sono state adottate per motivi di sicurezza: difendersi da possibili attacchi di droni ucraini nel territorio russo. Ecco perché la prima teoria, quella che faceva ricadere la colpa del disagio al ministro dei Trasporti, ha subito perso forza.

IPOTESI DI FRODE FINANZIARIA
Aleksej Smirnov, ex governatore del Kurks

Prende sempre più forma l’ipotesi che dietro il licenziamento di Staravojt ci sia un’indagine di corruzione nella regione del Kursk, confinante con l’Ucraina, di cui era stato governatore per 5 anni prima di diventare ministro nel 2024. Dopo gli era subentrato il suo vice Aleksej Smirnov, ma non era durato neanche un anno. Sostituito lo scorso dicembre, ad aprile Smirnov era stato arrestato. L’accusa di aver rubato un miliardo di rubli (circa 11 milioni di euro) dai 19,4 miliardi stanziati nel 2022 per costruire fortificazioni difensive lungo il confine con l’Ucraina.

La mancanza del denaro aveva reso più vulnerabile la regione nel conflitto russo-ucraino. Tre mesi dopo la promozione di Staravojt a ministro, le truppe ucraine hanno invaso il confine, occupando oltre mille chilometri quadrati e dando vita alla più grande invasione ucraina di questa guerra. I soldati ucraini sono stati respinti lo scorso maggio, anche grazie alla Corea del Nord e i suoi soldati.

Secondo diverse fonti, Sminrov, una volta arrestato, avrebbe testimoniato che anche Staravojt era coinvolto nella frode. Dmitry Peskov, il portavoce del presidente, abbai subito affermato che la destituzione di Staravojt non fosse correlata ad una «perdita di fiducia». In realtà, nei canali telegram giravano già dettagli sull’accusa che la Procura generale stava per avanzare nei confronti del ministro.  

DUBBI SUL GIORNO DELLA MORTE

L’ex ministro del Trasporti è stato trovato senza vita tra i cespugli in parcheggio vicino alla sua villetta a Mosca «con una ferita da arma da fuoco», probabilmente inferta dalla pistola trovata a pochi centimetri da lui. La stessa che gli era stata data come premio nel 2023 dalla direzione del ministero degli Interni «per i servizi resi alla comunità». L’ipotesi del Comitato investigativo russo è di un suicidio.

Roman Starovojt, l’ex ministro dei Trasporti russo

Dubbi sul giorno del decesso: secondo Forbes Russia si sarebbe tolto la vita il giorno prima del licenziamento, versione simile a quella rilasciata dal presidente della Commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, che ha dichiarato al canale tv Rtvi che Staravoit sarebbe morto «tempo fa», ancora prima della pubblicazione del decreto. L’Asociated Press riferisce che l’ex ministro era stato visto la mattina del 6 luglio in un «video ufficiale» in cui «lo si vede ricevere resoconti da alcuni funzionari». Alcuni siti di inchiesta collocano, invece, la morte tra sabato e domenica.

Sul movente, altre testimonianze affermano che Staravojt da mesi avesse problemi di alcolismo e depressione dovuti ai problemi di salute della moglie. Un quadro complicato di cui non si sa se avremo mai versioni ufficiali e, soprattutto, vere. Intanto il 7 luglio, secondo alcuni canali Telegram, un altro funzionario del Ministero dei Trasporti sarebbe morto «per un arresto cardiaco durante una riunione».

LA CORRUZIONE IN RUSSIA

Come riporta Repubblica, l’analista Mark Galeotti nei suoi saggi sulla Russia ha scritto che «Il vero problema per la Russia è la portata industriale della corruzione ai vertici del sistema. Secondo la Fondazione Indem, la corruzione consuma fino ad un terzo del suo prodotto interno lordo». La questione potrebbe essere ricondotta a questo, tenendo anche conto dei vari episodi che si stanno susseguendo in Russia.

Il Cremlino a Mosca

A inizio luglio era stato condannato a 13 anni di carcere per appropriazione indebita l’ex viceministro della Difesa Timur Ivanov, soprannominato il “Generale glamour” per il suo stile di vita sfarzoso. L’arresto aveva scatenato una reazione a catena per “spurgare” la Difesa. Almeno dieci tra funzionari e generali erano stati arrestati e messi sotto processo, culminando con la rimozione di Sergej Shogu dal vertice del dicastero.

L’attuale panorama russo è sempre più complicato, aggravato da tre anni di conflitto e le persone di cui Putin si fida scarseggiano. Il Cremlino cerca di nascondere il problema della corruzione. Questo perché un paese in guerra non può mostrarsi debole e riconoscere di avere membri del governo che si approntano della situazione difficile per compiere atti illeciti. Eppure la morte di personaggi come Staravojt fa rumore, oltrepassando perfino la spessa barriera comunicativa che la Russia ha costruito intorno a sé.

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