Una scossa di terremoto ha colpito il Myanmar. Alle 14.20 ora locale, 7.20 italiane, un sisma di magnitudo 7.7 della scala Richter ha colpito la parte centrale del Paese, come rilevato dall’istituto geosismico americano, Usgs. L’epicentro si trova a circa 16 Km dalla città di Mandalay, secondo centro del paese e capoluogo dell’omonima regione. Sono ingenti i danni alle strutture e i primi bilanci parlano di 144 morti.
I danni
Moschee, templi e edifici pubblici sono crollati o danneggiati dal forte sisma e preoccupano le dighe del Paese. Le informazioni che trapelano sono ancora confuse. All’ospedale di Naypytaw, capitale del Myanmar, continuano a giungere feriti e i medici cercano di gestire la situazione come possono. Le strutture sanitarie sono al collasso. Secondo quanto riferisce la BBC i danni nella regione sono “enormi” e il numero delle vittime è almeno nell’ordine delle centinaia.
Anche i Paesi confinanti al Myanmar hanno subito dei danni. A Bangkok, in Tailandia, un grattacielo di 30 metri, ancora in costruzione è crollato. Si ritiene che sotto le macerie ci siano almeno 81 operai, mentre le vittime al momento sono tre. Emblematici sono i numerosi video postati in rete, che ritraggono i grattacieli della capitale tailandese ondeggiare e in alcuni casi riversare l’acqua delle piscine panoramiche.
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I dati
Il terremoto di questa mattina ha avuto una potenza 300 volte superiore a quello che colpì Amatrice nel 2016. Le scosse sismiche sono frequenti nel territorio birmano. Lo Stato è situato lungo la faglia che separa le grandi placche tettoniche asiatica e indiana, zona molto attiva geologicamente e sismologicamente. La memoria non può che ritornare al tragico tsunami del 2004, ma gli esperti rassicurano che i rischi al momento non ci sono. L’epicentro del sisma si trova a 300 Km dalla costa.
