Sono bastati ventotto minuti di fuoco. Un aeroporto militare siriano nella provincia di Homs, noto come base T4, posto a circa 100 km a nord di Damasco, è stato colpito all’alba da un lancio di missili che ha provocato la morte di 12 militari, tra cui soldati iraniani. Nonostante il raid sia apparso come una ritorsione americana dopo la strage avvenuta sabato a Douma a causa del presunto attacco chimico che ha ucciso almeno 100 persone, tra cui donne e bambini, secondo i media panarabi la carica di questa mattina non vi sarebbe collegata. Stando alle stesse fonti, si tratterebbe infatti di uno dei raid periodici condotti da Israele contro basi iraniane e di Hezbollah in Siria.
Anche Mosca sta accusando Israele, fornendo inoltre alcuni dettagli: sarebbero stati due aerei F-15 dell’Aeronautica israeliana ad aver effettuato il raid iniziato alle 02:25 (ora locale) con otto missili guidati contro l’aerodromo siriano T-4, ha infatti spiegato il ministero della Difesa russo. Cinque di essi sono stati intercettati dalla contraerea siriana, mentre altri tre avrebbero colpito gli hangar e le caserme. L’attacco sarebbe avvenuto dal Libano, senza che venisse violato lo spazio aereo siriano.
Come reso noto alla Nbc News da due funzionari militari americani, Israele ha avvertito gli Stati Uniti prima di compiere il raid aereo. Alla notizia dell’attacco di oggi, il Pentagono ha immediatamente smentito qualsiasi responsabilità, sottolineando che «in questo momento, il dipartimento della Difesa non sta conducendo attacchi aerei in Siria». «Tuttavia – ha proseguito il portavoce – continuiamo a monitorare da vicino la situazione e sosteniamo gli sforzi diplomatici in atto per portare alle loro responsabilità coloro che usano armi chimiche, in Siria e altrove». E sempre sulle armi chimiche si era espresso domenica 8 aprile il presidente americano Donald Trump, avvertendo il regime siriano che, insieme agli alleati russo e iraniano, avrebbe pagato un caro prezzo per l’uso di simili armi a Douma.
Many dead, including women and children, in mindless CHEMICAL attack in Syria. Area of atrocity is in lockdown and encircled by Syrian Army, making it completely inaccessible to outside world. President Putin, Russia and Iran are responsible for backing Animal Assad. Big price…
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 8, 2018
Intanto però la Siria continua a essere bersaglio di Israele dal 2012, colpita più di 100 volte. Presi di mira sono stati per lo più convogli di armi destinate al gruppo islamista libanese Hezbollah. Lo scorso febbraio la stessa base aerea T4 da poco attaccata con il raid missilistico, era stata utilizzata per il decollo di un drone iraniano che, infiltratosi a nord del Paese, era stato poi abbattuto da Israele.
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