In Cina è in costruzione uno dei ponti più lunghi al mondo. Con i suoi 24 chilometri sopra l’acqua (15 miglia), è stato definito «gargantuesco» dalla CNN. Il riferimento al gigante protagonista del romanzo Gargantua e Pantagruel di Rabelais è quanto di più calzante. L’opera attraversa il delta del Pearl River, nel sud-est della Cina, unendo le città di Shenzhen e Zhongshan.
Tra asfalto e cavi
La costruzione, iniziata nel 2017, finirà entro il 2024 e costerà in totale 6,7 miliardi di dollari.
Otto corsie, quattro per carreggiata. Una combinazione di strada sopraelevata sopra l’Oceano e tunnel sotterranei. Per la porzione sopra l’acqua, sono sfruttate delle isolette artificiali su cui il ponte periodicamente poggia.
Tenendo conto delle parti terrestri della nuova superstrada, si calcolano 51 chilometri di asfalto. Dalla partenza presso l’aeroporto internazionale Bao’an di Shenzhen fino al centro città di Zhongshan. Non ci sarà più bisogno di fare 2 ore di macchina facendo tutto il giro della baia, basterà meno di mezz’ora.
La provincia di Guangdong e le sue caratteristiche
Solo di recente, gli operai del ponte si sono prenotati una pagina del Libro dei Record. Avrebbero realizzato in un solo giorno 22.600 metri quadrati di strada, l’equivalente di 53 campi di pallacanestro.
Il ponte è parte integrante di un progetto di infrastrutture in cui rientra anche il Ponte Hong Kong-Zhuhai-Macao, poco più a sud. Entrambi i progetti sono stati proposti nei primi Anni 2000. Erano presenti entrambi tra i punti del piano quinquennale della provincia di Guangdong, reso pubblico nel 2011 dall’allora governatore Huang Huahua. L’unico altro percorso che collega le due rive del delta è il ponte Humen, a nord.
Ma perché investire in due costruzioni monumentali distanti tra loro poco più di 30 chilometri? Il governo cinese di Xi Jinping crede fortemente nello sviluppo di quella che chiamano Greater Bay Area (Area della Grande Baia).
Circa 71 milioni di persone suddivise in 11 grandi metropoli, che coprono in totale 56mila chilometri quadrati. Tra queste Guangzhou, Jangmen, ma anche regioni ad amministrazione speciale come Hong Kong o Macao, la Montecarlo asiatica. La sola Shenzhen conta 12 milioni di cittadini. In tutta la zona la densità di popolazione è tra le più alte al mondo: 1268 abitanti per chilometro quadrato, con picchi a Hong Kong dove si arriva anche a 6400.
La Greater Bay Area è nota come la Silicon Valley Cinese. Lì, infatti, molte aziende del settore tecnologico hanno posto i loro quartier generali: Huawei, Tencent (che si dedica al mondo dell’intrattenimento), DJI (grande produttrice di droni). Queste, e altre società Fortune 500, contribuiscono alla produzione di ricavi superiori a 1500 miliardi di dollari annui. Oltre il 12% dell’intero Prodotto Interno Lordo (Pil) cinese.
Una Cintura, Una Via
La costruzione di infrastrutture permette una più efficiente gestione del traffico di persone. Non solo. L’obiettivo di Pechino è quello di amalgamare quanto più possibile un’area molto diversificata al suo interno. La presenza di grandi città crea numerose bolle autosufficienti. Proprio la tendenza contro cui Xi Jinping si vuole porre. Ma c’è anche una ragione più politica.
Il ponte Hong Kong-Zhuhai-Macao unisce tre regioni per certi versi opposte tra loro. Ai due estremi si trovano regioni ad amministrazione speciale. Hong Kong è un’ex-colonia inglese, Macao era invece portoghese. Unirle tramite un’impresa architettonica porta con sé un chiaro messaggio propagandistico: ora a farla da padrona è un’unica identità cinese.
Dal punto di vista economico, si inserisce entro un più complesso programma di rinnovazione logistica. Pechino sta investendo miliardi di dollari per il completamento della cosiddetta Belt and Road Initiative (Iniziativa Una Cintura, Una Via). Una nuova Via della Seta.
Strade, ponti e porti. Non solo sul territorio cinese. Si pensi alla grande ferrovia Laos-Cina. Facilitare il traffico di merci con queste costruzioni permette al colosso asiatico di aumentare notevolmente il suo potere politico-economico, soprattutto nell’estremo Oriente. Al contempo, garantisce enorme visibilità grazie alle mastodontiche opere pubbliche.
Xiao Geng, direttore dell’Istituto di Politica e Pratica all’Università Cinese di Hong Kong, ha commentato positivamente la decisione del governo. «Il lato ovest del delta non è sviluppato quanto il lato est – ha affermato Geng – Il ponte permette di unire due aree molto differenti tra loro». Ha però chiosato: «Non credo ci sia da illudersi. Ci sarà sempre e comunque traffico».
I fratelli maggiori, sparsi nel mondo
Il ponte Shenzhen-Zhongshan, con i suoi 24 km, è solo l’undicesimo ponte carrabile più lungo al mondo. Appena un chilometro più lunga, la King Fahd Causeway unisce l’Arabia Saudita all’isola del Bahrain.
Costruita nel 1986 come un sistema di ponti e viadotti, è utilizzata da oltre 25mila auto al giorno. La sua realizzazione è stata cruciale per la crescita economica dei due Paesi, facilitando gli scambi commerciali.
Il ponte Jintang si estende per 26 chilometri e unisce l’isola cinese di Jintang con la terraferma.
Fu costruito nel 2009, ed è una celebre attrazione turistica soprattutto per l’illuminazione notturna di colore blu acceso dei suoi piloni.
Il ponte della Baia di Jiaozhou in Cina e il Chesapeake Bay Bridge-Tunnel in Virginia si aggirano intorno ai 27 chilometri di lunghezza entrambi. Vicini ai 35 chilometri sono altre due infrastrutture cinesi: il Ponte Donghai e il Ponte della Baia di Hangzhou, entrambi nella provincia di Zhejiang appena a sud di Shanghai.
Per trovare il quarto ponte più lungo al mondo bisogna tornare in Medio Oriente. La Sheikh Jaber Al-Ahmad Al-Sabah Causeway, lunga ben 36 km, unisce Kuwait City con la città di Subiyah.
Aprì al pubblico nel 2019 come parte della Belt and Road Initiative cinese. Una sorta di punto di partenza di una delle Nuove Vie della Seta nello stato del Kuwait, che permette di oltrepassare la grande baia in automobile. Incredibile il fatto che sia una composizione di solamente due ponti.
Lungo 42,6 chilometri, il Ponte di Qingdao Haiwan unisce due distretti cinesi (Qingdao e Huangdao) appena a sud di Pechino. È superato solo dai 55 chilometri del mastodontico Ponte Hong Kong–Zhuhai–Macau.
Connette le città di Hong Kong, Guangdong Zhuhai, and Macao. È una ingegnosa composizione di ponti, tunnel sotterranei e isolette artificiali su cui si regge l’intera struttura. Ha una forma ‘a Y’, con un bivio che permette, partendo da Hong Kong, di raggiungere sia Macao che la Cina.
A prendersi la corona per ponte carrabile più lungo al mondo è la celeberrima Overseas Highway.
Sono addirittura 171,4 i chilometri di lunghezza per una meraviglia artificiale che connette la Florida a tutte le isole Keys. In totale 47 ponti da Miami a Key West. Ormai un’esperienza imperdibile per milioni di visitatori.