Sagrada Familia pronta nel 2026, un secolo e mezzo dopo la prima pietra

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Finalmente, verrebbe da dire. Da Francisco de Paula del Villar e Antoni Gaudì a oggi sono passati ormai 142 anni. Da quel 19 marzo 1882 in cui incominciò la costruzione di una delle cattedrali più iconiche del mondo. E ora una data ufficiale. La Sagrada Familia – finalmente – sarà ultimata entro il 2026.

Il traguardo è vicino?

Si pensava che il Covid avrebbe allungato ulteriormente i lavori. Di tutt’altro avviso Esteve Camps, presidente delegato del Consiglio di Costruzione della Sagrada Familia. «Abbiamo i materiali, i permessi e il denaro per i progetti rimanenti. L’inaugurazione avverrà nel 2026». Questo l’annuncio ai margini della presentazione del bilancio 2023, che ha visto un +24.5% di visitatori in più rispetto ai 12 mesi precedenti.

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La costruzione in corso della Torre de Jesus, terminerà entro il 2025

La Cappella dell’Assunta e la gigantesca Torre de Jesus, che con i suoi 172.5 metri di altezza costituirebbe la vetta dell’intero edificio. Due delle opere ancora in fase di ultimazione e che, secondo Camps, saranno pronte entro fine 2025. Tempistiche che hanno un che di poetico: Gaudì morì nel 1926 dopo aver visto la costruzione di un quarto del suo progetto. Nel 2026, cento anni dopo, quello stesso progetto si può dire terminato. Una circolarità geometrica che si incastrerebbe alla perfezione nell’architettura della basilica di Barcellona.

La scalinata della discordia

Ma sarà davvero terminata? A livello strutturale sì. Più o meno. Mancheranno tutti gli apparati decorativi e le sculture, la cui deadline è fissata tra una decina di anni. E soprattutto manca l’enorme scalinata che porterebbe fino al portone principale. Una scalinata che – progettata a fine Ottocento prima dell’espansione urbana – non tiene minimamente conto del tessuto di case e negozi che ha circondato e intrappolato la Sagrada Familia.

Sagrada Familia
Il fittissimo tessuto urbano di Barcellona, entro cui è incastonata la Sagrada Familia

Lo scalone occuperebbe oltre due isolati della città. Il che significa che per diventare realtà avrebbe bisogno di oltre tremila espropri di dimore private e attività. Si parla di circa mille famiglie e imprese coinvolte. Numeri che però non sembrano spaventare Camps: « Stiamo seguendo alla lettera il progetto di Gaudí, e lì c’era la scala del Portal de la Gloria».

E nonostante le proteste di molti cittadini, il Consiglio di Costruzione avrebbe già avviato le trattative con l’amministrazione comunale. «Qualche giorno fa abbiamo ricevuto la visita del sindaco, Jaume Collboni, per chiedere informazioni sul progetto», ha spiegato Camps. «Il sindaco stesso ha detto che ci saranno commissioni di lavoro e che sono aperti al dialogo». L’obiettivo è dichiarato dalla stessa parola d’ordine del progetto: Te acabarem, ti finiremo. Prima o poi, e costi quel che costi.

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