Lunedì 30 gennaio un kamikaze si è fatto esplodere in una moschea di Peshawar, in Pakistan. La città si trova a 150 chilometri da Islamabad, al confine con l’Afghanistan. L’attacco suicida è avvenuto durante la preghiera del mezzogiorno. Il bilancio delle vittime aumenta di ora in ora: al momento si attesta a 93 morti e 221 feriti. È uno degli eventi terroristici più sanguinosi nella storia del Paese.
L’attentato suicida
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Il kamikaze 25enne – di cui non si sa ancora il nome – sarebbe entrato nella moschea con 7 kg di esplosivo. Non è certo come abbia superato i controlli di sicurezza. Nell’esplosione è crollata la sala principale dell’edificio, mentre il resto è rimasto intatto. La zona di preghiera era antistante una stazione di polizia, ed era utilizzata dagli agenti per la preghiera del mezzogiorno. Per questo motivo la maggior parte delle vittime sono forze dell’ordine.
L’attentato è stato rivendicato dal Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), il movimento dei talebani in Pakistan alleato di Al-Qaeda e Isis. Il TTP spiega che è stata una vendetta per la morte di uno dei suoi fondatori Omar Khalid Khorasani, il cui vero nome era Abdul Wali Mohmand. Il leader del movimento è stato ucciso lo scorso agosto da una mina lungo la strada nella provincia afghana di Paktika.
Le reazioni dal Pakistan
Shahbaz Sharif, primo ministro del Pakistan, si è recato sul luogo dell’attentato con Rama Samiullah, ministro dell’interno pakistano. Sharif ha chiesto agli esponenti del partito di donare il sangue per i feriti.
Anche il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai ha mostrato preoccupazione per l’accaduto.
«Sono sconvolta e affranta per la perdita di così tante vite e per i feriti nell’attacco – ha commentato Yousafzai – chiedo al governo e alle forze di sicurezza di combattere il terrorismo in ogni sua forma e proteggere ogni cittadino».
L’attentato alla moschea di Peshawar è solo l’ultimo di una serie di attacchi nel Paese. Dal 2001 a oggi, le azioni terroristiche hanno causato in Pakistan circa 29 mila morti tra civili e militari.