Dal 29 maggio al 2 giugno 2023, i rappresentanti di 175 Paesi si sono incontrati a Parigi in occasione del vertice dell’Intergovernmental Negotiating Committee (INC). Il comitato dello United Nations Environment Programme (UNEP) – l’autorità dell’ONU che si occupa di ambiente – si è riunito nella sede centrale dell’UNESCO per sviluppare un trattato globale sull’inquinamento da plastica. Al termine delle negoziazioni, i Paesi rimangono divisi sui vincoli legali dell’accordo e sui limiti all’industria fossile.
5 giugno: Giornata Mondiale dell’Ambiente
I negoziati dell’ONU si sono conclusi pochi giorni prima della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2023, che si celebra il 5 giugno. Lo slogan di quest’anno, #BeatPlasticPollution (“Sconfiggi l’inquinamento da plastica”), sottolinea il bisogno di cambiare il modo di smaltire la plastica per tutelare l’ecosistema terrestre. Secondo il WWF, «proibire i prodotti maggiormente ad alto rischio e non necessari, ridurre la produzione e il consumo, promuovere il riuso e gestire lo spreco responsabilmente» deve essere una priorità per tutti i governi.
Il vertice di Parigi: la seconda sessione dell’Intergovernmental Negotiating Committee
I negoziati nella capitale francese proseguono i lavori iniziati a Nairobi a febbraio 2022. In Kenya, la United Nations Environment Assembly ha approvato una risoluzione per porre fine all’inquinamento da plastica attraverso uno «strumento internazionale legalmente vincolante». A Parigi, le delegazioni hanno concordato sulla necessità di regolamentare la produzione, il consumo e lo smaltimento di questo materiale. Rimangono, però, da definire gli obblighi che le nazioni dovranno rispettare.
A dividere i negoziati sono anche le eventuali conseguenze per i Paesi produttori di petrolio e l’industria fossile. Da un lato, Stati come la Norvegia e il Ruanda promuovono il taglio della produzione per risolvere il problema entro il 2040. Dall’altro, nazioni quali Stati Uniti, Russia e Cina sostengono una maggiore autonomia decisionale, lasciando che siano i singoli Paesi a delineare le proprie norme e soluzioni.
La seconda sessione dell’INC si è conclusa con l’accordo di realizzare una bozza iniziale del trattato prima del prossimo vertice, che si terrà a novembre in Kenya.
I numeri
«Ogni anno, in tutto il mondo si producono oltre 400 milioni di tonnellate di plastica», afferma il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. «L’equivalente di più di 2.000 camion della spazzatura pieni di plastica – prosegue – si riversa nei nostri oceani, fiumi e laghi ogni giorno».
Every day, the equivalent of over 2,000 garbage trucks full of plastic is dumped into our oceans, rivers & lakes.
This #WorldEnvironmentDay is a call to #BeatPlasticPollution.
We must work as one to break our addiction to plastic, champion zero waste & build a circular economy. pic.twitter.com/W9IHyhE61b
— António Guterres (@antonioguterres) June 4, 2023
Secondo il rapporto Global Plastics Outlook dell’OECD – Organisation for Economic Co-operation and Development –, la produzione di plastica è raddoppiata, passando dalle 234 milioni di tonnellate nel 2000 alle 460 nel 2019. Di conseguenza, anche la quantità di rifiuti è aumentata: da 156 a 353 milioni di tonnellate in vent’anni.
Le criticità dell’inquinamento da plastica derivano anche dal problema dei prodotti monouso. Confezioni di cibi e bevande, tappi e bottiglie, sacchetti e cannucce, posate, bicchieri e piatti: dopo il primo utilizzo, sono buttati nella spazzatura. L’UNEP segnala che il 98% della plastica monouso deriva da combustibili fossili o da materia prima “vergine”, non da materiale riciclato.
Un’ulteriore criticità dipende, infatti, dal basso tasso di riciclaggio: soltanto il 9% della plastica prodotta viene riciclata. Quasi il 50% è destinato alle piattaforme ecologiche, mentre il 19% all’inceneritore. Ciò che rimane – circa il 22% – è accumulato nelle discariche a cielo aperto o bruciato, rilasciando sostanze altamente tossiche nell’ambiente.
Secondo le stime dell’UNEP, tra le 19 e le 23 milioni di tonnellate di plastica si riversano ogni anno in mari, laghi e fiumi. Una quantità che potrebbe raggiungere i 37 milioni annui entro il 2040.
Senza un’inversione di tendenza, l’UNEP prevede che la produzione mondiale di plastica raggiungerà le 1.100 milioni di tonnellate entro il 2050.