Traywick si era iniettato pubblicamente, in diretta sulla pagina Facebook del sito News2Share, un vaccino “fatto in casa”, ottenuto con le cellule geneticamente modificate, che avrebbe dovuto sconfiggere il virus dell’herpes e un domani addirittura il cancro. Eppure la sorte gli è stata avversa: il 28enne è stato infatti trovato morto alcuni giorni fa, in una vasca di deprivazione sensoriale di un centro benessere a Washington. Non è certo che le cause del decesso siano legate alla soluzione, immessa in una gamba lo scorso febbraio, durante uno dei tanti ritrovi di “bodyhacker” tenutasi ad Austin, in Texas.
La startup Ascendance Biomedical, diretta da Traywick, sostiene si sia trattato di un colpo fatale come un infarto, un’embolia polmonare o un’emorragia cerebrale, ma che cosa l’abbia provocato, non è dato saperlo. Il giovane si definiva “biohacker”, medico e scienziato come tanti amano definirsi, ma senza alcuna capacità a riguardo. I biohacker testano in autonomia, e sul loro stesso organismo, tecniche curative “home made”, realizzate in proprio nello sgabuzzino del loro appartamento o nella cantina del palazzo, con l’ausilio di microchip, magneti e dispositivi ultra tecnologici che si impiantano nel loro corpo; Il “bodyhacking”, altrimenti detto “transumanesimo”, è un movimento che sta avendo sempre più seguito nelle nuove generazioni di americani. (cs)