
In Macedonia una discoteca si è trasformata in una tomba per decine di ragazzi tra i 16 e i 25 anni. Il Club Pulse, a Kocani, città di 25mila abitanti a un centinaio di chilometri a est dalla capitale Skopje, ha preso fuoco nella notte tra sabato e domenica. I vigili del fuoco hanno combattuto le fiamme fino all’alba di ieri, ma il bilancio resta tragico, con 59 morti, almeno 155 feriti e venti in condizioni critiche.
La discoteca sovraffollata
L’incendio è divampato intorno alle 2:35 di notte, durante un concerto, in un locale che ospitava 1500 persone ma che ufficialmente ne poteva ospitare 250 persone. Al termine dello spettacolo le scintille dei fuochi pirotecnici hanno colpito il soffitto di plastica, innescando l’incendio. «Raggiungete le uscite, fate presto» ha gridato la band dal palco. Ma la folla si è riversata verso l’unica via di fuga disponibile.
«Abbiamo provato a fuggire perfino dal bagno, ma le finestre erano bloccate dalle sbarre», racconta Marija Taseva, 19 anni. «Sono caduta dalle scale e sono stata calpestata. A malapena riuscivo a respirare, non so come sono sopravvissuta». Molti giovani non sono morti solo per le ustioni e il fumo, ma anche per il panico della fuga che ha causato schiacciamenti.
@bbcnews Marija Taseva was caught in a crush at the Pulse club in North Macedonia as people rushed to escape a fire. #Macedonia #DNK #ClubFire #NorthMacedonia #Skopje #News #BBCNews
Il locale improvvisato
Il ministro dell’Interno, Panche Toshkovski, ha dichiarato che il Pulse operava senza una licenza regolare, violando ogni normativa sulla sicurezza. Finora sono state arrestate 15 persone, tra cui gli organizzatori dell’evento, ex funzionari del ministero dell’Economia e membri della Direzione di intervento e soccorso. «Sospettiamo che dietro questa vicenda ci siano tangenti e corruzione», ha affermato il ministro, evidenziando come per anni il locale sia rimasto aperto nonostante le gravi irregolarità.
Situato in una ex fabbrica di tappeti, il Pulse è stato descritto dai media locali come un locale «improvvisato». All’interno erano presenti solo due estintori e mancava un impianto antincendio adeguato. Le prime ispezioni hanno rivelato che le pareti e i soffitti erano stati rivestiti con materiali non ignifughi e fuori norma. Inoltre, vi era una sola uscita accessibile. La seconda, sul retro, era chiusa con un lucchetto e nascosta da materiali insonorizzanti, un dettaglio che potrebbe aver aggravato il caos durante la fuga.
L’ira della gente e la solidarietà internazionale
L’incendio ha scatenato l’indignazione pubblica e la rabbia dei familiari delle vittime. «Solo corpi irriconoscibili, i nostri bambini sono stati ridotti a questo», ha gridato il padre di uno dei ragazzi deceduti. «E i boss vivono bene riempiendo le tasche dei politici di soldi». Davanti agli ospedali di Kocani e Skopje si sono radunate centinaia di persone in cerca di notizie, mentre il governo ha proclamato sette giorni di lutto nazionale.
La tragedia ha scosso l’Europa e il mondo. Il Papa, attraverso un telegramma, ha espresso il suo «profondo cordoglio» e ha assicurato le sue preghiere per le vittime e i loro familiari. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha scritto su X: «Sono addolorata per la tragica perdita di vite umane nell’incendio di Kocani. L’UE è solidale con la popolazione della Macedonia del Nord in questo momento difficile». Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha inviato un messaggio di vicinanza: «L’Ucraina piange insieme ai nostri amici macedoni in questo giorno triste».
Tragic news of a deadly fire in 🇲🇰Kochani. My condolences to the victims’ families and loved ones, President @gogamkd, and the Macedonian people. I wish those who were injured a speedy recovery. Ukraine mourns alongside our Macedonian friends on this sad day.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 16, 2025
La comunità internazionale si è mobilitata per offrire assistenza. Bulgaria, Grecia, Serbia e Turchia hanno già predisposto il trasferimento dei feriti più gravi nei propri ospedali. A Salonicco, in Grecia, tre giovani con gravi ustioni sono stati ricoverati in terapia intensiva. Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha dichiarato di aver dato istruzioni per mettere a disposizione tutte le risorse necessarie per aiutare il Paese vicino.