L’ONU APPROVA IL PIANO DI PACE USA PER GAZA. TRUMP: “MOMENTO STORICO”

È passato alla prima votazione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu il piano di pace per Gaza proposto dagli Stati Uniti. In 13 si sono espressi a favore. Astenute Mosca e Pechino. Una risoluzione che l’ambasciatore americano alle Nazioni Unite, Mike Waltz, ha definito storica. La bozza del testo, risultato di faticosi negoziati, è la seconda fase del piano che Israele e Hamas hanno accettato a ottobre. Ancora dopo la sua approvazione continua a essere bersaglio delle critiche di Israele e delle fazioni Palestinesi.

COSA PREVEDE LA RISOLUZIONE

L’approvazione della risoluzione è fondamentale per l’inizio della seconda fase del piano di pace di Donald Trump nella Striscia. Una volta restituiti i corpi degli ultimi tre ostaggi Hamas dovrà essere disarmato da una forza internazionale di stabilizzazione che collaborerebbe con Israele, l’Egitto e la polizia palestinese. Solamente dopo i miliziani riceverebbero un salvacondotto per spostarsi in un paese terzo oppure nelle aree della Striscia ancora sotto il loro controllo, a ovest della linea gialla. L’obbiettivo è quello di smilitarizzare Gaza. Le Forze di Sicurezza lavorerebbero quindi per il disarmo dei gruppi armati non statali e la messa in sicurezza dei corridoi attraverso cui arrivano gli aiuti umanitari.

La risoluzione lascia aperta la possibilità di un futuro Stato palestinese quando l’Anp avrà attuato le riforme richieste. In quel caso “potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e la statualità palestinese”. Il governo transitorio della Striscia sarebbe affidato ad un Consiglio per la Pace con un mandato fino alla fine del 2027, presieduto da Donald Trump.

LE REAZIONI INTERNAZIOANLI

La risoluzione è stata criticata sia dal governo israeliano che da Hamas. I miliziani già prima della sua approvazione hanno richiesto in un comunicato che il contingente di pace risponda solo alle Nazioni Unite e non a Tel Aviv, altrimenti sarebbe considerato come una forza di occupazione. “Il testo – hanno dichiarato – non risponde alle necessità e ai diritti politici e umani dei palestinesi, imponendo un meccanismo di tutela internazionale sulla Striscia di Gaza che rifiutiamo categoricamente”. Piano di pace sostenuto invece dall’Autorità Nazionale Palestinese. La ministra degli Esteri Varsen Aghabekian Shahin lo ha definito “il primo passo di un lungo cammino verso la pace”.

Trump festeggia con un post su Truth. “Questo voto – scrive – passerà alla storia come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, porterà a un’ulteriore pace in tutto il mondo ed è un momento di vera portata storica!”

Non è favorevole il governo israeliano. Il punto più contestato è la possibile nascita di uno Stato palestinese. “La nostra opposizione a uno stato palestinese su qualsiasi territorio non è cambiata” ha dichiarato il 16 novembre il primo ministro Benjamin Netanyahu in una riunione di gabinetto.

Critiche arrivano anche da Mosca, secondo cui la risoluzione statunitense non dà abbastanza garanzie sulla prospettiva di uno Stato palestinese.

Chiara Brunello

Sono laureata in comunicazione, media e pubblicità all'Università Iulm. Mi interesso di cronaca nera, politica interna ed estera.

No Comments Yet

Leave a Reply