Sono giorni caldissimi in Libia. Dopo la conquista della città di Sirte da parte del generale dell’autoproclamato Esercito nazionale libico Haftar, un punto strategico in Libia per Fayez al-Sarraj e il governo libico, Tripoli è seriamente minacciata.
La situazione e il contrattacco
«Abbiamo liberato Sirte dalle milizie terroristiche in tre ore», ha dichiarato il portavoce di Haftar, Ahmed al-Mismari. Il territorio, sotto il controllo del generale al-Sarraj dal 2016, è diventato luogo di scontri con il capo delle forze governative che ha lanciato la controffensiva ad Haftar per riprendersi la città.
Come dichiarato da Lev Dengov, capo del gruppo di contatto russo in Libia, al momento Sirte sarebbe tornata di nuovo sotto il dominio delle forze di al-Sarraj. Le forze di Tripoli hanno infatti arrestato dozzine di prigionieri di guerra, sequestrato 20 mezzi e ucciso 50 persone tra i soldati dell’esercito di Haftar.
Vertice straordinario UE
É qui che l’Unione Europea e i suoi vertici cercano una soluzione diplomatica. Luigi di Maio, insieme ai tre ministri degli esteri di Germania, Regno Unito e Francia e l’alto rappresentante UE Josep Borrel, si sono riuniti a Bruxelles per trovare una soluzione a questa situazione.
«Fino all’ultimo abbiamo provato con la missione in Libia, ma dopo l’attacco all’Accademia militare di Tripoli, sono venute a mancare le condizioni di sicurezza“, ha spiegato lo stesso Di Maio su Facebook.
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2725508044152391
Istanbul – Tripoli, un’asse preoccupante
Preoccupante è anche il sempre più deciso appoggio della Turchia e del suo presidente Erdogan alle forze di al-Sarraj. L’invio in Libia di soldati specialisti in difese aree e un sistema di radar jarring (inganno radar) sono un chiaro segnale dell’ inserimento sempre più insistito della Turchia nella questione libica. Un (quasi) inevitabile scontro sanguinoso tra le due forze in campo nei pressi di Tripoli è ciò che aspetta la Libia nei prossimi giorni.