Scontri con la polizia ad Atene, di fronte al Parlamento. Ad innescarli è il nuovo pacchetto di misure di austerità, approvato ieri, giovedì 18 maggio 2017, dal Parlamento greco. Mentre la votazione era in corso, decine di persone a volto coperto si sono radunate davanti alla sede parlamentare, cercando di avvicinarsi al palazzo con bottiglie molotov, ma sono stati respinti dalle forze di polizia che sono ricorse al lancio di gas lacrimogeni. Arrestata una persona.
Le riforme sono quelle richieste dai creditori internazionali per poter accedere ai finanziamenti della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale. Ancora una volta, a pagare il conto più salato sono le classi più deboli, a partire dai pensionati che negli ultimi anni hanno subito tagli pesantissimi. Da due giorni i sindacati greci del settore pubblico e privato avevano mobilitato i lavoratori, coinvolgendoli in proteste, che avevano paralizzato di fatto il Paese.
Le misure di austerity richieste dai creditori porteranno a un risparmio di 4,9 miliardi di euro e dovranno partire nel 2019. Tra queste è previsto un taglio pensionistico fino al 18%, con inizio nel 2019, e una riduzione del reddito non imponibile di un terzo a partire dal 2020. Il 22 maggio i ministri delle finanze dell’eurozona, tra cui anche la Grecia, dovranno rivedere il pacchetto e considerare la possibilità di sbloccare la tranche di aiuti da 7,5 miliardi di euro necessaria per pagare i debiti ellenici in scadenza a luglio. (mcg)