Intel continua a puntare sul Medio Oriente. Il Ministro delle Finanze israeliano Moshe Kahlon ha annunciato che la multinazionale investirà 10,9 miliardi di dollari in un nuovo impianto per la produzione di chip. Il quotidiano israeliano Globe riferisce che il governo offrirà ad Intel un finanziamento pari al 10% della somma investita, all’incirca un miliardo di dollari. Israele ha deciso di sposare il progetto convinto che condurrà ad una crescita della ricchezza e dei posti di lavoro, oltre a ribadire l’apertura della nazione per lo sviluppo di nuove tecnologie.
Il legame tra Intel e il governo israeliano dura ormai da diversi decenni, una partnership all’insegna della crescita hitech. Solo nel maggio 2018 era stata annunciata una spesa di 5 miliardi di dollari (circa 18 miliardi di shekel) per l’upgrade di una sua fabbrica nella città di Kiryat Gat, nell’Israele del sud. La conclusione dei lavori per l’impianto di produzione è stimata entro la fine del 2020. Come parte dell’accordo Intel si impegna ad investire sulla fornitura dei produttori locali, un fattore che potrebbe favorire la crescita delle medie imprese israeliane. Il nuovo impianto annunciato dal ministro Kahlon sarà probabilmente realizzato nella stessa area, sempre nei pressi di Kiryat Gat.
L’obiettivo che Intel si ripropone di raggiungere risiede nell’aumento della capacità produttiva, specie in previsione della produzione a 10 e soprattutto 7 nanometri. L’azienda vuole terminare definitivamente la fabbricazione a 14 nanometri, che ha in tempi recenti ha condotto ad un eccesso di domanda ed una successiva messa in opera di processori Xeon e Core di fascia alta. La situazione di carenza che dovrebbe essere superata in modo definitivo nel terzo trimestre di quest’anno, anche grazie all’investimento annunciato questa mattina.