Il soft power della Corea del Sud

L’arma della legge marziale brandita da Yoon Suk Yeol, presidente della Corea del Sud, getta l’ombra sul luminoso percorso che i sud coreani hanno intrapreso da trent’anni a questa parte. Infatti, l’attuale situazione coreana stona con la narrazione a cui siamo abituati, fatta di k-pop, film e serie tv di successo, Nobel per la letteratura e sviluppo tecnologico.

Il passato

Facciamo un passo indietro. Era il 1993 quando venne eletto dal popolo Kim Young-sam, il primo presidente civile e non militare. Questo sancì un nuovo periodo che si lasciava alle spalle la guerra, la distruzione e la paura. Ecco che la mossa di Yoon del 3 dicembre sembra un brutto salto nel passato per un popolo che ormai si è risollevato. La Corea del Sud oggi è la quarta economia più ricca dell’Asia, uno snodo fondamentale dell’industria dei semiconduttori e un creatore di cultura a livello mondiale.

L’onda coreana: Hallyu

Dal cibo al beauty, dalla musica al cinema, non c’è settore che non abbia una K davanti. L’onda coreana ha addirittura un soprannome, Hallyu. È stato coniato nel 1999 dal ministero della Cultura e del Turismo di Seoul quando mise in commercio un cd musicale dal titolo Hallyu. Canzoni della Corea, da cui derivarono poi diverse serie tv. Da quel momento la Korean Wave ha preso potenza, prima diventando una chicca per pochi e poi un fenomeno globale nel 2012 grazie al successo di Gangnam Style di Psy. E, mentre Samsung recuperava terreno con Apple, le k-pop band conquistavano il mercato musicale. Blackpink e Bts i più famosi, tanto che è stato conferito a questi ultimi l’Ordine al Merito Culturale per aver contribuito a diffondere la cultura coreana nel mondo.

I BTS, il più famoso gruppo k-pop

Anche Hollywood si è inchinata davanti a Parasite, capolavoro di Bong Joo-ho che ha sbalordito tutti agli Oscar 2020. D’altro canto, nel mondo dello streaming Netflix ha prodotto titoli come Squid Game, con un format nuovo che ha subito coinvolto gli spettatori. La vittoria di Han Kang del Nobel per la Letteratura 2024 è stata l’ultimo grande successo sud coreano.

Un fotogramma della nota serie coreana Squid Game
Soft power

Lo sviluppo positivo della Corea del Sud può essere definito soft power. Il termine, coniato da Joseph Nye, propone che uno Stato si valorizzi attraverso strumenti non militari (hard power), manifestando il suo punto di vista e sé stesso nel mondo, attraverso la cultura e i valori morali. «Il mondo si è innamorato di tutto ciò che è sudcoreano», ha scritto The Guardian, e per questo è fondamentale che la politica non rovini il potenziale di un paese così vivo culturalmente.

 

A cura di Manuela Perrone

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