IL DISCORSO DI TRUMP AL CONGRESSO: “LA NOSTRA NUOVA ETÀ DELL’ORO”

La sera del 4 marzo il presidente americano Donald Trump ha tenuto il suo primo discorso al Congresso in seduta comune, dopo 43 giorni dall’inizio del suo secondo mandato. Il tycoon ha toccato temi caldi come la guerra Russo-Ucraina e i dazi sulle importazioni, suscitando gli applausi dei repubblicani e le proteste dei democratici.

AMERICA FIRST

«America is back». Donald Trump apre così il suo discorso, utilizzando, consapevolmente o no, le stesse parole usate da Joe Biden quando sconfisse l’attuale presidente nel 2020. Tra gli applausi dei repubblicani e qualcuno che gridava “Usa”, Trump ha iniziato un discorso d’impatto, destinato a restare nella storia anche perché è stato il più lungo in epoca moderna, con 1 ora, 39 minuti e 32 secondi, battendo il record precedente di Bill Clinton nel 2000 con 1 ora, 28 minuti, and 49 secondi. Subito l’attacco alla precedente amministrazione Biden, che, secondo il tycoon, ha trascinato l’America in una situazione di crisi con «21 milioni di immigrati irregolari e l’inflazione peggiore degli ultimi 48 anni».  

«Abbiamo realizzato più in 43 giorni di quanto la maggior parte delle amministrazioni realizzi in 4 o 8 anni, e abbiamo appena iniziato. Torno in quest’aula stasera per riferire che lo slancio dell’America è tornato. Il nostro spirito è tornato. Il nostro orgoglio è tornato. La nostra fiducia è tornata. E il sogno americano sta crescendo, più grande e migliore che mai» ha detto il presidente.

Il presidente americano Donald Trump al Congresso in seduta comune

È proprio in nome del sogno americano e dello slogan “America First” che Trump giustifica tutte le sue scelte politiche ed economiche, a partire da quelle interne che toccano i temi portanti della sua campagna elettorale. Questi sono il blocco dell’immigrazione clandestina e il rilancio economico, oltre al ripristino della pena di morte federale, revocando la moratoria imposta nel 2021 da Joe Biden. Ha anche ringraziato Elon Musk per il lavoro come capo del Dipartimento dell’Efficienza Governativa americana (Doge), incaricato di ridurre le spese dell’amministrazione pubblica, anche se vuol dire licenziare migliaia di americani.

UCRAINA, DAZI E NUOVE ALLEANZE

Uno dei punti più attesi dell’intervento riguardava l’Ucraina, soprattutto dopo l’incontro disastroso avvenuto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e Donald Trump alla Casa Bianca, lo scorso 2 marzo. Trump, che intanto ha anche sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, ha detto di aver ricevuto una lettera da Zelensky in cui si dice pronto a partecipare al più presto ai negoziati di pace, oltre a firmare un accordo sulle terre rare, di cui l’Ucraina è ricca. Si tratta di un’apertura diplomatica che potrebbe porre fine alla guerra Russo-Ucraina, considerando anche segni positivi da Putin. «Abbiamo ricevuto forti segnali dalla Russia, sono pronti per la pace. Non sarebbe bellissimo? Dobbiamo porre fine a questa guerra insensata», ha detto il presidente.

Passaggio dolente quello economico, con l’annuncio di nuovi dazi doganali sulle importazioni a partire dal 2 aprile. La misura, di cui Trump parla da settimane, ha l’obiettivo di «proteggere i posti di lavoro americani e l’anima del nostro paese». Ha ammesso che la misura potrebbe causare «qualche scompiglio» agli americani nel breve periodo, ma porterà benefici a lungo termine.

Il Congresso in seduta comune durante il discorso del presidente Donald Trump

Ha poi ribadito l’intenzione di «riprendersi la Groenlandia». «Penso che ce la faremo, in un modo o nell’altro», ha detto Trump, senza escludere esplicitamente l’uso delle armi o della pressione economica. Affermazione che stride con la sua promessa di rispettare la volontà dei groenlandesi, che hanno già espresso il loro disappunto a riguardo. Emblematico l’episodio dell’eurodeputato danese che il 22 gennaio ha insultato Trump ai microfoni: «La Groenlandia non è in vendita, Trump fuck off!». Lo stesso vale per il Canale di Panama che «ci riprenderemo» perché la sua costruzione è costata «migliaia di vite americane». E poi l’ambizioso traguardo di andare su Marte, già presentato in campagna elettorale con al suo fianco Elon Musk.

LE PROTESTE DEI DEMOCRATICI

Trump ha concluso il discorso con toni ottimistici, nonostante le proteste dei rappresentanti democratici durante il suo intervento. Il deputato del Texas Al Green è stato allontanato, tra le grida di scherno dei repubblicani, dopo aver gridato: «Non hai alcun mandato!» ed essersi rifiutato di sedersi agitando il bastone da passeggio contro il presidente.

Le proteste dei rappresentanti democratici durante il discorso di Donald Trump

A questo si aggiungono i cartelli mostrati in aula dai democratici, su cui si leggono frasi come “Musk steals”, “Fake” e “Save medicaid”. O ancora, quello mostrato dalla deputata dem Melanie Stansbury mentre Trump stava entrando nell’aula, con la scritta “Questo non è normale”. Ma ci vuol ben altro per fermare il tycoon, che ha terminato dicendo: «Tenevi pronti per un futuro incredibile perché l’età dell’oro dell’America è appena cominciata e sarà qualcosa che non si è mai visto. Dio vi benedica».

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