Il cielo dell’isola Big Island delle Hawaii è ricoperto oggi da pennacchi di fumo tossico bianco provocati dalla lava del vulcano Kilauea che si riversa nell’Oceano.
A provocare queste nubi tossiche è una reazione chimica generata dal contatto tra la lava e l’acqua salata, che sprigiona nell’aria acido cloridrico e minuscole particelle di vetro. Le autorità consigliano alla popolazione di tenersi lontana dalla zona.
Nel frattempo a monte, fiumi di lava continuano a uscire dalle fessure del vulcano, che nelle ultime settimane si sono formate in un quartiere residenziale dell’isola. Si sarebbero triplicate – secondo quanto stabilito dagli esperti – le emissioni di gas a base di diossido di zolfo in questa zona.
Nella giornata di ieri un uomo è rimasto gravemente ferito, colpito ad uno stinco da uno spruzzo di lava.
L’intensa attività del vulcano Kilauea, in eruzione dal 1983, ha avuto origine due settimane fa:l’ultima grande esplosione del 18 maggio è stata preceduta anche da una serie di terremoti, il più forte di magnitudo 4.6 sulla scala Richter.
Ingenti danni ha subito anche l’economia dell’area. Secondo l’ufficio del turismo di Big Island, infatti, le perdite ammontano a oltre cinque milioni di dollari in cancellazioni. Il turismo è uno dei motori trainanti dell’economia dell’isola.