
Sono proseguiti nella notte gli scontri tra Iran e Israele. L’esercito di Tel Aviv ha dichiarato di aver distrutto un terzo dei lanciamissili terra-terra in mano al regime iraniano. Di risposta, Teheran ha affermato di aver colpito con successo lo Stato Ebraico con una selva di missili lanciati su diverse città. In Iran il numero dei morti è di 224, mentre i feriti sono circa 1.200. In Israele, invece, le vittime sono 24, e quasi 600 i feriti di cui 10 gravi.
Bombardamenti continui
Nella notte dall’Iran sono partiti dei missili balistici verso Israele. Secondo le Guardie Rivoluzionarie, nell’attacco è stato usato un nuovo metodo che ha reso inefficaci i sistemi di difesa di Tel Aviv. Di fatto, le iniziative e le capacità impiegate in questa operazione, nonostante il completo supporto degli Stati Uniti e delle potenze occidentali e il possesso della tecnologia di difesa più moderna e avanzata, sono andati a segno sui bersagli nei territori occupati.
A poche ore dall’inizio dei raid israeliani di venerdì, la Guida Suprema della Repubblica Islamica, Alì Khamenei, si è rifugiata insieme ai membri della sua famiglia, compreso suo figlio Mojtaba, nel rifugio di Lavizan. Il bunker sotterraneo si trova nel nord-est di Teheran. Secondo alcuni analisti, Israele non avrebbe ucciso Khamenei la prima notte dell’operazione per dargli un’ultima possibilità di abbandonare completamente il suo programma di arricchimento dell’uranio.
Il vertice del G7
Oggi, 16 giugno, parte la due giorni del G7 a Kananaskis, sulle Montane Rocciose del Canada. La guerra tra Israele e Iran è al centro dell’agenda, aggiungendo a un altro dossier divisivo, dopo quello dell’Ucraina e di Gaza. Con l’incognita dell’imprevedibilità di Donald Trump anche su questo nuovo capitolo di guerra.
I messaggi del presidente americano, infatti, hanno preoccupato le diplomazie degli altri membri del G7, allineati sul diritto di Israele a difendersi ma anche sulla necessità di una de-escalation nonché di un negoziato da non affidare di certo a Putin, ritenuto l’aggressore dell’Ucraina.