NEW YORK – Bruno Mars è il re incontrastato della 60ma edizione dei Grammys, gli Oscar della musica. Il cantante, infatti, ha vinto ben 6 premi, tutti quelli per cui era nominato, conquistando tra gli altri, anche il titolo per il miglior album con 24K Magic e miglior canzone con That’s what I like.
«O mio Dio – ha dichiarato il cantante – Grazie mille a tutti ragazzi, wow. Voglio dedicare questo premio a tutti gli autori».
Unreal!! I love you all!!! ✨ https://t.co/EoDRh9Q5lp
— Bruno Mars (@BrunoMars) January 29, 2018
Torna a mani vuote, invece, Jay-Z, candidato per 8 categorie. Il cantante ha perso anche nella sezione dedicata ai rapper, vinta da Kendrick Lamar, vincitore di 5 Grammys, tra cui il miglior album rap per Damn e la migliore canzone rap per Humble.
L’edizione di quest’anno ha visto protagonisti la lotta contro la violenza sulle donne, e i movimenti #MeToo e Time’s Up, nati a Hollywood in risposta allo scandalo Weinstein.
La maggior parete delle star presenti ha, infatti, sfoggiato una rosa bianca, adottata come simbolo delle lotta femminile contro gli abusi, come quella che Elton John ha tenuto sul suo pianoforte, durante la performance di Tiny Dancer, cantata insieme a Miley Cyrus. Toccante l’esibizione di Kesha, tornata sulle scene dopo alcuni anni con l’album Rainbow. La cantante – che si è esibita in Praying insieme alle colleghe Cyndi Lauper, Andra Day e Camila Cabello – nell’ultimo periodo è stata impegnata nella battaglia legale, non ancora conclusa, contro il suo produttore, Dr Luke, accusato di molestie fisiche e verbali.
Tra i vari discorsi tenuti sul palco del Madison Square Garden di New York, degno di nota è stato quello di Janelle Monae, cantautrice e attrice statunitense: «Sono orgogliosa di manifestare la mia solidarietà non solo come artista, ma come una giovane donna, insieme con le mie sorelle che sono qui stasera e che fanno parte dell’industria –ha dichiarato – A chi ci vuole far tacere, rispondiamo con due parole: Time’s Up. Diciamo basta alle iniquità salariali, alla discriminazione, alla violenza di qualsiasi tipo e all’abuso di potere. Veniamo in pace, ma abbiamo degli obiettivi e uomini e donne devono lavorare insieme per realizzarli».