Da Golfo Persico a Golfo d’Arabia, ecco la nuova trovata di Trump

Trump vuole cambiare il nome al Golfo Persico

Donald Trump ha intenzione di rinominare il Golfo Persico come Golfo d’Arabia. Stando a quanto dichiarato da due funzionari della Casa Bianca ad Associated Press, nel corso della visita di settimana prossima in Arabia Saudita il presidente americano annuncerà la sua decisione. Una scelta del tutto simile a quella ha riguardato il Golfo del Messico, ribattezzato Golfo d’America lo scorso febbraio.

Nella testa di Trump

Dal 13 al 16 maggio Trump sarà in Medio Oriente per un viaggio che prevede tappe in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Durante quella visita il presidente americano potrebbe dichiarare di cambiare il nome al Golfo Persico, un tratto di mare che bagna Iran, Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein, Kuwait, Iraq.

Non ci sono notizie certe. Tuttavia, durante un incontro alla Casa Bianca di martedì 6 maggio, Trump ha detto che «sarà uno degli annunci più importanti fatti negli ultimi anni su un argomento specifico, un argomento molto importante».

La mossa di Trump avviene nel contesto di un più ampio sforzo per approfondire i legami con gli Stati arabi del Golfo Persico. La volontà di rinomare questo tratto di mare segna una rottura con una convenzione internazionale e ha provocato una dura critica da parte dell’Iran, che condivide la costa più lunga lungo quel tratto di mare.

Sebbene possa ordinare alle agenzie federali statunitensi di usare un nome diverso da quello originale, Trump non può imporre il cambiamento a livello globale. Sarebbe infatti necessaria una legge del Congresso per rendere permanente la modifica nell’ordinamento giuridico statunitense, e una futura amministrazione potrebbe facilmente revocarlo.

La protesta dell’Iran

Poche ore dopo l’annuncio della notizia, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha fatto un post su X in cui ha dichiarato che «il nome Golfo Persico, come molte designazioni geografiche, è profondamente radicato nella storia umana».

E ha aggiunto: «i tentativi, motivati ​​politicamente, di alterare il nome storicamente consolidato del Golfo Persico sono indicativi di intenti ostili nei confronti dell’Iran e del suo popolo e vengono fermamente condannati. Tali azioni parziali sono un affronto a tutti gli iraniani, indipendentemente dalle loro origini o dal loro luogo di residenza».

Non è la prima volta

Già nel 2017, durante la sua prima amministrazione, Trump parlò di “Golfo Arabico” suscitando la reazione negativa dell’opinione pubblica iraniana. L’allora ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, gli rispose: «tutti sapevano che l’amicizia di Trump era in vendita al miglior offerente. Ora sappiamo che lo è anche la sua geografia».

Per anni l’esercito statunitense ha usato il termine “Golfo Arabico” nelle comunicazioni. L’adozione ufficiale del termine da parte della Casa Bianca farebbe aumentare le tensioni con Teheran.

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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