Nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale della Salute il 2021 di salute non ne può proprio parlare. L’anno della pandemia da Covid-19 ha visto aggravarsi notevolmente le condizioni in cui si trovano le popolazioni più povere del pianeta. E l’Oms lancia l’allarme: per colpa della pandemia, ci sono fra i 119 e i 124 milioni di persone sotto la soglia di povertà estrema in più. Non solo. L’emergenza sanitaria ha esasperato ulteriormente le diseguaglianze nei Paesi e fra Paese e Paese.
GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE
Il 7 aprile il mondo intero celebra la Giornata mondiale della salute, (in inglese World Health Day) istituita con l’intento di sensibilizzare la comunità internazionale sull’importanza di un accesso alle cure sanitarie che sia libero ed equo per tutti. Durante questa giornata, così significativa nell’anno dell’emergenza sanitaria, si commemora anche il 73esimo anniversario dell’avvio dell’attività dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità.
IL REPORT
Nell’ultima indagine sull’andamento della pandemia dell’Oms si legge che il numero di morti a causa del Covid-19 è aumentato dell’11% la settimana scorsa, rispetto a quella precedente con 71mila decessi registrati. L’Asia è il continente che presenta l’incremento maggiore con un aumento del 36% dei nuovi contagi e del 46% di morti.
L’Oms si pronuncia anche su un altro report, che ha appena concluso, sullo stato della salute nel mondo. Dagli ultimi studi è emerso che nel mondo ci sono fra i 119 e i 124 milioni di poveri indigenti in più e il Covid ha evidenziato le disparità sociali e di accesso alle cure. Ancora più estreme sono le differenze tra chi ha accesso alla salute e al welfare e chi no, e aumentano anche disoccupazione e disparità di genere. Si stima, ad esempio, che nell’anno appena trascorso, le persone che hanno abbandonato la forza lavoro sono in maggioranza donne.
“Anche se senza dubbio abbiamo tutti subito le conseguenze della pandemia, i più poveri ed emarginati sono stati colpiti più duramente, sia in termini di decessi che nella perdita dei mezzi di sostentamento” sono le parole del Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in occasione della Giornata mondiale della Salute. Nello specifico Ghebreyesus ha affermato che la pandemia da Covid-19 ha prosperato tra le ineguaglianze della nostra società e alle falle del nostro sistema sanitario e per questo ritiene di fondamentale importanza che “tutti i governi investano nel potenziamento dei propri servizi sanitari e rimuovano le barriere che impediscono a così tante persone di avere accesso alla sanità, in modo che tutti abbiano la possibilità di condurre una vita sana.
LE PRIORITÀ
Durante la celebrazione internazionale l’Oms lancia cinque punti fondamentali di sviluppo e tutela della salute a livello mondiale e per un mondo più equo.
Per prima cosa l’organizzazione ha sottolineato la necessità di “Accelerare l’accesso equo alle tecnologie Covid-19“, rendendo disponibili vaccini sicuri ed efficaci, ma anche l’ossigeno medico, mascherine, test diagnostici e medicinali. La seconda azione urgente è quella di “Investire nell’assistenza sanitaria di base” secondo cui i governi dovrebbero raggiungere l’obiettivo raccomandato dall’Oms di spendere un ulteriore 1% del Pil a questo scopo e ridurre il deficit globale di 18 milioni di operatori sanitari. In merito agli impatti socioeconomici della pandemia su molti Paesi la terza azione raccomandata è “dare priorità alla salute e alla protezione sociale”. La quarta azione è “Costruire quartieri sicuri, sani e inclusivi” proprio perché la popolazione mondiale che vive nelle condizioni di estrema povertà è quella che vive nelle zone rurali. Infine, l’Oms chiede di “Rafforzare i dati e i sistemi di informazione sanitaria”, per monitorare e affrontare adeguatamente la disuguaglianza sanitaria.
Così anche l’agenzia delle Nazioni Unite ha voluto esprimere l’importanza di “costruire un mondo più giusto e più sano”, lanciando un appello a tutti i leader mondiali affinché monitorino “le disuguaglianze sanitarie” e assicurino “che tutte le persone siano in grado di accedere a servizi sanitari di qualità quando e dove ne hanno bisogno”, anche a fronte dell’impatto della pandemia di Covid-19, che ha acuito le diseguaglianze sanitarie.