Francia, al via le consultazioni per il nuovo governo Bayrou

Parte in salita il nuovo governo francese, affidato a François Bayrou. Dopo la caduta del precedente, a guida Barnier, il leader del movimento democratico (MoDem) si è aggiudicato il posto di primo ministro minacciando il presidente Emmanuel Macron di ritirare i suoi deputati qualora non gli venisse conferito l’incarico.

L’incontro con Le Pen

Per le sue consultazioni, François Bayrou ha scelto di partire dal tassello più grosso del puzzle, il Rassemblement National. Dopo la nomina a primo ministro, confermata venerdì 13 dicembre, il nuovo capo di governo apre la settimana incontrando Marine Le Pen e Jordan Bardella, rispettivamente leader e presidente del partito dell’estrema destra francese.

Non è difficile comprendere le ragioni di questo incontro proprio all’inizio delle trattative. Il criterio scelto da Bayrou è quello di procedere con i gruppi politici in ordine di consistenza numerica dei parlamentari. Ma c’è anche un altro fattore. Le Pen è responsabile della caduta del governo precedente, quello del gollista Michel Barnier. Bayrou ha quindi interesse a mettere in chiaro da subito le cose con il gruppo politicamente potenzialmente più pericoloso per il suo mandato.

La giornata delle visite

Terminata la sua parte di consultazioni, Marine Le Pen si è mostrata soddisfatta. «Il metodo è oggi più positivo di quanto non sia stato finora», ha commentato. «Spero che sia anche utile». Il riferimento è alla manovra finanziaria, uno dei temi più delicati, da mesi al centro della crisi politica iniziata in Francia la scorsa estate.

Dopo Le Pen e Bardella, è salito a palazzo Matignon il macroniano Gabriel Attal, che ha già annunciato che sosterrà l’esecutivo. Diversa la posizione dei socialisti, che non vogliono partecipare, ma sono aperti alle discussioni. Seguirà l’incontro con il presidente dei repubblicani, Laurent Wauquiez, il quale ha già chiarito che il sostegno del partito dipenderà dal progetto presentato da Bayrou. Non si presenteranno invece esponenti della formazione di estrema sinistra, La France insoumise, delusi dall’andamento degli ultimi governi.

Chi è François Bayrou

Politico di lungo corso e tre volte candidato presidente, Bayrou è dal 2017 un sostenitore di Macron. Ma i loro rapporti hanno rischiato di incrinarsi proprio in occasione della sua nomina a primo ministro. Dopo essere stato indicato per una decina di giorni come il più papabile candidato, Bayrou ha ricevuto una telefonata dal presidente. Inaspettatamente, Macron gli voleva comunicare che aveva scelto un’altra persona.

Ma Bayrou non c’è stato e ha minacciato il presidente di ritirare l’appoggio dei suoi parlamentari qualora lui non fosse stato nominato primo ministro. La strategia ha funzionato. Due ore dopo l’Eliseo ha comunicato l’assegnazione dell’incarico al leader del MoDem.

Bayrou è il quarto primo ministro alla guida della Francia nel 2024. Dopo Elisabeth Borne, Gabriel Attal e Michel Barnier, ora tocca a lui il delicato compito di stringere alleanze in un parlamento diviso in tre blocchi. Come detto, il banco di prova sarà la legge di bilancio, sulla quale finora non c’è stato modo di trovare un accordo tra l’alleanza dei partiti di sinistra, il centro di stampo macronista e l’estrema destra agli ordini di Marine Le Pen.

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