Covid-19, il primo ministro giapponese Abe dichiara lo stato di emergenza

Il governo giapponese dichiara lo stato di emergenza in sette prefetture. Una decisione che era attesa già da diversi giorni per l’aumento di contagi in alcune aree del Paese. Il decreto del primo ministro Shinzo Abe avrà attuazione alla mezzanotte dell’8 aprile e interesserà dapprima le aree metropolitane di Tokyo e Osaka, e le prefetture di Kanagawa, Saitama, Chiba, Hyogo e Fukuoka.

Per evitare che si trasformi in un’emergenza sanitaria, il primo ministro con questa decisione intende «ridurre i contatti tra persone il più possibile, e preparare le strutture mediche», ammonendo le persone ad evitare di uscire il più possibile. Tuttavia, almeno per ora, nessun lockdown dichiarato: Abe ha riferito di volersi affidare al senso di responsabilità dei suoi concittadini: «Anche se abbiamo proclamato lo stato di emergenza, non chiuderemo le città, e personalmente non credo sarà necessario». Ha poi promesso che farà il possibile per evitare il blocco delle attività economiche.

Il piano di aiuti economici del Giappone

Nella stessa occasione Abe ha annunciato il pacchetto di misure economiche anticipato da giorni da indiscrezioni di fonti governative. Si tratta di un piano di aiuti per l’economia da oltre 990 miliardi di dollari per il Giappone. Per alcuni economisti il mercato del lavoro rischia di subire pressioni crescenti. Il Paese solo due settimane fa aveva comunicato il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo per l’estate 2021.

Opposizione: ritardo nella risposta di Abe

Il primo ministro giapponese è stato poi criticato dall’opposizione per il ritardo nella risposta iniziale all’emergenza. Il disegno di legge previsto, se approvato dal Parlamento, garantirebbe a Abe poteri straordinari per due anni in materia di ordine pubblico. L’opposizione, tuttavia, ritiene che l’impianto della legge in vigore sia sufficiente per fronteggiare l’emergenza.

Il contagio in Giappone e le misure di restrizione

Il numero totale dei contagi di Covid-19 in Giappone è di 3222, con 592 ricoverati e 92 decessi. A Tokyo i positivi sono 1033, il numero più elevato tra le 47 prefetture del Paese. In realtà nella capitale sono già scattate misure, su base volontaria e spontanea, di isolamento sociale, tra cui la chiusura di alcune attività commerciali.

Già verso la fine di marzo il governo giapponese ha annunciato il divieto di ingresso ai cittadini stranieri per contrastare il contagio del virus. Ora il divieto si estende anche ai cittadini stranieri con residenza permanente in Giappone e ai coniugi, anche se godono della cittadinanza giapponese. Il Paese è stato chiuso poi ai cittadini stranieri in arrivo dagli Stati Uniti, da gran parte dell’Europa, dalla Cina e dalla Corea del Sud.

 

 

 

Carolina Zanoni

NATA NELLA GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA, NON AVREI POTUTO SCEGLIERE UNA STRADA DIVERSA. LAUREATA IN LETTERE ALL'UNIVERSITÀ DI VERONA, OGGI SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX IULM-MEDIASET. SONO APPASSIONATA DI POLITICA, ANCHE EUROPEA. HO COLLABORATO CON “TOTAL EU”, “ITALPRESS” E “DIRE” ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI EUROPEE A BRUXELLES E A STRASBURGO. Mi PIACE INTERVISTARE E STAR DIETRO LE QUINTE A RACCONTARE LE DINAMICHE DEL PIÙ INTRIGANTE SPETTACOLO (O CIRCO) DEL MONDO: LA POLITICA.

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