California: killer apre il fuoco durante il capodanno cinese 

Un uomo ha aperto il fuoco durante il capodanno cinese a Los Angeles per poi togliersi la vita. Dieci persone sono morte nella sparatoria al Dance Star Studio di Monterey Park, altre dieci sono rimaste ferite mentre trascorrevano una serata di svago in occasione dell’«anno del coniglio».

Cos’è successo

È un giorno di festa. Le persone sono uscite per divertirsi, chi per strada, chi nei locali di Monterey Park, zona in cui vive una grande comunità asiatica. Il Dance Star Studio è una discoteca e luogo di ritrovo per gli amanti del ballo liscio a Los Angeles, e anche quella sera aveva attirato una grande folla. Un uomo entra dalla porta con una pistola scatenando il panico: 10 persone vengono uccise, 10 rimangono ferite, altre provano a scappare cercando aiuto. É il caos. Il caso viene assegnato allo sceriffo della contea di Los Angeles Robert Luna, che per primo diffonde le foto del sospettato: tratti asiatici, giacca di pelle, berretto nero e occhiali. Poco dopo la sparatoria a Monterey Park, l’assassino entra anche nel locale Lai Lai Ballroom & Studio, nella vicina Alhambra, probabilmente per uccidere altre persone, ma questa volta viene fermato in tempo dagli agenti.

Il killer

L’uomo identificato come responsabile dalle autorità è Huu Can Tran, di 72 anni, residente in un complesso di case mobili ai laghi di Hemet West. La mattina dopo, all’arrivo della squadra SWAT, Tran si toglie la vita con un colpo d’arma da fuoco all’interno del suo furgone bianco, nel parcheggio di un centro commerciale a Torrance. L’arma con cui ha compiuto la strage è una pistola d’assalto semiautomatica provvista di un caricatore di riserva esteso, illegale in California. Le indagini continuano, ma il movente resta ancora sconosciuto. Si tratta della quinta sparatoria di massa negli Stati Uniti nell’ultimo mese, inclusa quella del giorno dopo alla discoteca Baton Rouge, in Louisiana, in cui 12 persone sono rimaste ferite.

Le foto segnaletiche del killer (fonte Iria News)
Le dichiarazioni delle istituzioni

«Non sappiamo se si tratti di un crimine d’odio come è definito dalla legge, ma chi è che può entrare in una sala da ballo e sparare a venti persone?» dichiara lo sceriffo Luna. Il sindaco Henry ha deciso di sospendere il festival per tutelare la sicurezza dei cittadini, mentre il governatore della California Gavin Newsom ha twittato: «I nostri cuori piangono, mentre continuiamo a monitorare la situazione.» Lo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è assicurato che l’FBI stia fornendo il supporto necessario alle autorità locali.

 

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