Cade il governo Barnier in Francia: passa la sfiducia all’Assemblée Nationale

Non accadeva dai tempi di Georges Pompidou nel 1962. Per la seconda volta nella storia della Quinta repubblica il governo di Michel Barnier è stato rovesciato da una mozione di sfiducia. Mozione portata avanti dal Nuovo Fronte Popolare di sinistra, ma votata a pieni voti anche dall’estrema destra del Rassemblement National.

L’accaduto

«Eccoci al momento della verità, che mette fine ad un governo effimero.» Lo ha detto Marine Le Pen tra le urla e i fischi dei deputati francesi nella seduta dell’Assemblée Nationale che ha segnato la fine del governo Barnier dopo soli tre mesi.
Uno scenario che il presidente Emmanuel Macron aveva cercato di scongiurare facendo appello alla «responsabilità» dei singoli, ma che poco ha importato.
Con 331 voti, infatti, la mozione di sfiducia ha reso possibile anche la più paradossale delle alleanze: quella fra estrema destra, del Rn, e l’estrema sinistra del NFP.
«Le istituzioni – ha commentato Le Pen – ci costringono a mescolare le nostre voci a quelle dell’estrema sinistra, e non a cuor leggero».
E adesso si torna alle urne? Non secondo la giurisprudenza francese. La mozione, infatti, non porterà sicuramente a una elezione legislativa immediata. Ma sarà necessario attendere almeno un anno da quella precedente, come prevede la legge.

È tutto nelle mani di Macron

Non se lo immaginava così turbolento il suo rientro a Parigi il presidente della République, Emmanuel Macron. Di ritorno da una visita in Arabia Saudita, il Capo di Stato ha commentato che intende nominare il successore di Michel Barnier nelle prossime ore. Secondo la fonte, inoltre, la ragione di tale fretta potrebbe essere legata anche alla visita di un certo presidente americano neoeletto, che sarà nella capitale francese in occasione della riapertura di Notre-Dame. «È una questione di credibilità per la Francia, non vuole apparire senza un governo davanti a Trump,» hanno fatto sapere i suoi collaboratori alla rete francese BFM TV. Tuttavia, oltre le illazioni, l’Eliseo ha reso noto ufficialmente che Macron parlerà ai francesi giovedì sera alle 20. E chissà se le parole del presidente saranno in grado di lenire l’animo dei francesi. Nel frattempo, però, una cosa è certa: mentre la Francia vive una profonda crisi politica, la popolarità del padrone dell’Eliseo cala. Inesorabilmente.

Vittoria Giulia Fassola

Classe 2001. Ligure e anche un po' francese. Laureata in International Relations and Global Affairs, all'Università Cattolica di Milano. Mi interesso di politica estera e di tutto ciò che penso valga la pena di raccontare. Il mio obiettivo? Diventare giornalista televisiva.

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