Blackberry fa causa a Facebook per violazione dei propri brevetti nelle applicazioni di messaggistica. Oltre al social network per eccellenza, anche Instagram e WhatsApp, sempre di proprietà di Zuckerberg, avrebbero copiato le tecnologie e le funzionalità dell’azienda canadese. «Abbiamo forti evidenze che Facebook abbia violato la nostra proprietà intellettuale e, dopo diversi anni di dialogo, abbiamo ora l’obbligo verso i nostri azionisti di agire attraverso vie legali», questo quanto fatto sapere da Blackberry in una nota stampa. Facebook respinge però le accuse tramite un comunicato del vice consigliere generale Paul Grewal: «La causa di Blackberry riflette tristemente lo stato attuale della sua attività di messaggistica; avendo abbandonato gli sforzi per fare innovazione, Blackberry ora sta cercando di tassare l’innovazione degli altri.
Non è la prima volta che la produttrice di dispositivi wireless con sede a Ontario cita in giudizio un’azienda. Proprio un anno fa Nokia Corp è stata portata in tribunale per violazione delle tecnologie wireless 3G e 4G; sempre nel 2017 Blackberry ha ricevuto 814,9 milioni di dollari dall’impresa statunitense di telecomunicazioni Qualcomm per risolvere una controversia su pagamenti di royalty. L’ottobre scorso BB ha chiuso un nuovo accordo con Blu Product, un produttore di dispositivi mobili a basso costo in Florida, che aveva denunciato per violazione di brevetto.
Blacberry non è intenzionata a imbastire una guerra contro Facebook, ma al contrario si riserva una possibilità di collaborazione, come annunciato dal suo portavoce, senza escludere un ritorno monetario: « In quanto leader nel mondo della sicurezza informatica riteniamo che Facebook, Instagram e WhatsApp possano diventare nostri partner e lavorare con noi all’obiettivo di un futuro connesso in modo sempre più sicuro. Continuiamo a tenere la porta aperta per loro». (g,d)