Barcellona, Sergio Aguero annuncia l’addio al calcio

Aguero

Era nell’aria, questa volta è definitivo: El Kun Aguero lascia il calcio. La stella argentina, 33 anni, dice basta a causa di problemi cardiaci. Durante la partita del 12 novembre 2021 il centravanti del Barcellona ha richiesto il cambio per una sofferenza cardiaca, e dopo gli esami a cui è stato sottoposto gli è stata riscontrata una aritmia cardiaca maligna. L’annuncio dell’addio è stato rinviato a lungo, il calciatore si è sottoposto a moltissimi esami e a numerosi cicli di cure senza purtroppo ottenere miglioramenti.

LA CONFERENZA DI ADDIO

«In risposta alle voci, posso dirvi che sto seguendo tutte le istruzioni fornitemi dai medici del club Sto facendo esami e cure e tra 90 giorni osserveremo la progressione. Resto sempre positivo!» affermava in risposta alle voci di ritiro. 

Nella conferenza del 15 dicembre infine Aguero, un mese dopo l’incidente con l’Alaves, ha confermato l’addio. «Questa conferenza è per comunicarvi che ho deciso di smettere di giocare a calcio. Un momento molto difficile, però sono felice della decisione che ho preso per il bene della mia salute. Le cose succedono per una ragione. Ringrazio il Barcellona che mi ha accolto bene, che è qui oggi al mio addio e che mi è sempre stato vicino. La mia famiglia, la mia nazionale mi hanno sempre supportato, anche oggi. Credo di aver preso la decisione giusta, ho cercato di fare il possibile per aiutare i miei compagni ma non c’è alternativa. Lascio il calcio a testa alta. Non so cosa farò in futuro, ma so di avere al mio fianco gente che mi vuole bene. Porterò sempre dentro di me ricordi bellissimi, anche di quest’ultimo periodo»

Aguero
Sergio Aguero in conferenza stampa d’addio

Il presidente del Barcellona, Joan Laporta, ha accompagnato Aguero nella conferenza. «Sono contento di essere accanto a te, Sergio. È come se rappresentassi tutte le squadre per cui hai giocato. Sei arrivato qui con grande voglia e pensiamo che tu abbia preso la decisione più corretta. Hai tutto il nostro appoggio, siamo qui per te. Sei stato un giocatore di fama internazionale, un goleador nato ed apprezzato in tutto il mondo. Ciò che hai seminato nel calcio, anche per la simpatia e la professionalità, ha significato tanto e sicuramente lo raccoglierai in futuro. Te lo meriti.»

L’ADDIO AL CALCIO DI UNA LEGGENDA

Aguero ha legato grandissima parte della sua carriera a sole tre maglie: l’Atletico Madrid, con cui è entrato “nel calcio dei grandi”, poi il Manchester City con cui si è affermato a livello internazionale e infine l’Albiceleste dell’Argentina, con cui ha avuto un rapporto di grande amore ma anche molto controverso. I numeri di Aguero sono spaventosi: con il Manchester City ha realizzato 260 gol in 390 presenze. Con l’Atletico Madrid 101 reti in 234 presenze. Con l’Argentina, di cui è il terzo miglior marcatore all time, sono 42 reti in 101 presenze. In Premier League è il miglior marcatore straniero di sempre con 184 gol, nonché il quarto assoluto alle spalle di Andy Cole, Wayne Rooney e Alan Shearer.

L’HIGHLIGHTS DI UNA CARRIERA

Con molti calciatori è difficile individuare un’istantanea che rappresenti la carriera. Con “El Kun” è facilissimo. É il 13 maggio 2012, lo stadio è l’Ethiad di Manchester. La giornata è l’ultima e la classifica è da brividi: 86 punti Manchester City, 86 punti Manchester United. Il primo vero duello tra lo United e il nuovo City degli sceicchi. Sulla panchina degli “Sky Blues” siede Roberto Mancini, su quella dei “Red Devils” Alex Ferguson. In caso di arrivo a pari punti, vince il City. Lo United affronta il Sunderland, il City il Queen Park Rangers. Sunderland QPR si giocano la salvezza, per altro. Rooney regala la vittoria 1-0 ai Red Devils, la pressione è tutta sul City. O vince, o il titolo sfuma. E incredibilmente, al 92′ minuto, sta perdendo. 1-2 per il Rangers. Zabaleta apre per i blues, Cisse pareggia, il QPR resta in dieci perchè Joey Barton impazzisce e picchia tutti: fallaccio su Carlos Tevez, e sarebbe già cartellino rosso. Per rimpinguare, aggiunge una testata a Kompany e una ginocchiata ad Aguero. E in dieci arriva l’1-2 ospite, con Mackie che in tuffo materializza l’incubo City. La predizione di Ferguson, che confidava nella “stupidità” dei rivali, si sta realizzando. Al 92′ Edin Dzeko, attuale centravanti dell’Inter, segna di testa su calcio d’angolo. 2-2. Ecco l’highlights: Balotelli palla al piede al limite dell’area vede uno spiragio inesistente palla al piede, scivola ma recapita la palla sui piedi di Sergio Leonel Agüero Del Castillo con un miracolo. Finta di corpo su un difensore avversario, la palla è sul destro e poco dopo è in rete. Sull’altro campo scende il gelo, il City è campione. E la firma, ça va sans dire, è quella del Kun. A Manchester sponda blues esplode una festa mai vista.

L’AMICIZIA CON LIONEL MESSI

C’è banalmente un motivo per cui Aguero, dopo il City, ha scelto il Barcellona: lui e Lionel Messi sono amici da sempre. Proprio questo è stato un segnale oscuro da parte del destino: Sergio e Lio finalmente possono giocare insieme, prima del patatrac, il Barcellona non può rinnovare il contratto a Messi che si accasa a Parigi. Nemmeno questa volta il duo riesce a riunirsi tra i club. Si sfiora addirittura la clamorosa beffa con Messi che rischia il passaggio al Manchester City con Aguero che fa il percorso opposto. Non accade, ma sarebbe stato il teatro dell’assurdo.

 

Umberto Maria Porreca

Sono volato dalla più profonda costa Abruzzese a Milano col sogno del giornalismo sportivo nel cassetto e poche certezze nelle tasche e nella testa. Mio padre mi voleva ingegnere, ma la matematica non sarà mai il mio mestiere. Amante della musica italiana e del buon cibo da ovunque esso provenga, ho scritto per due anni per il settimanale di calcio giovanile lombardo/piemontese Sprint&Sport e ho collaborato con The Shot, testata di basket. Lo sport (parlato, non praticato) è il mio pane e la mia vita è stata profondamente influenzata da Andriy Shevchenko. Inseguo il mio sogno sulle note di Fabrizio De Andrè.

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