Il governo austriaco ha comunicato di avere chiuso sette moschee e ha preannunciato l’espulsione di alcuni imam. Il primo ministro, Sebastian Kurz, e il ministro degli Interni, Herbert Kickl, hanno spiegato che alcuni capi religiosi dell’Unione turco-islamica per la collaborazione culturale e sociale in Austria (Atib) sono accusati di avere violato una legge del 2015 che vieta alle comunità religiose di ricevere fondi dall’estero. Altri imam dell’Atib – circa quaranta – potrebbero essere presto privati del permesso di soggiorno.
Il portavoce del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, Ibrahim Kalin, ha scritto su Twitter che «la decisione dell’Austria di chiudere sette moschee ed espellere gli imam è il frutto dell’ondata islamofoba, razzista e discriminatoria in atto in questo paese». Kalin ha anche accusato il governo di Vienna di «colpire le comunità musulmane per trarne vantaggi politici» e di violare «principi legali universali, le politiche di integrazione sociale, i diritti delle minoranze e l’etica della coesistenza».
1/Austria’s decision to close seven mosques and expel imams is a reflection of the Islamophobic, racist and discriminatory wave in this country. It is an attempt to target Muslim communities for the sake of scoring cheap political points.
— İbrahim Kalın (@ikalin1) June 8, 2018
The Austrian government’s ideologically charged practices are in violation of universal legal principles, social integration policies, minority rights and the ethics of co-existence. Efforts to normalize Islamophobia and racism must be rejected under all circumstances.
— İbrahim Kalın (@ikalin1) June 8, 2018
Il governo conservatore di Kurz sembra sia stato irritato in particolare da un’inchiesta del settimanale progressista Falter, che ha pubblicato alcune foto scattate dentro una delle più grandi moschee della capitale, gestita dall’Unione islamico-turca. Le immagini mostravano un gruppo di bambini in uniforme mimetica che marciavano, sventolavano bandiere e si fingevano morti, avvolti in bandiere turche, mentre inscenavano la campagna di Gallipoli della prima guerra mondiale: una disfatta della Triplice Intesa di Francia, Gran Bretagna e Russia contro l’Impero Ottomano. L’Atib ha subito preso le distanze dalla rievocazione, ma Kurz ha deciso ugualmente di procedere alla chiusura delle moschee e alle espulsioni degli imam.
In Italia, la decisione del governo austriaco è stata elogiata da Matteo Salvini. «Credo nella libertà di culto, non nell’estremismo religioso», ha scritto su Twitter il leader della Lega. «Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un paese va allontanato». (MN)
Credo nella libertà di culto, non nell'estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese va allontanato!
Spero già la prossima settimana di incontrare collega ministro austriaco per confrontarci su linee d’azione. https://t.co/WmwpJeYJEe— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 8, 2018