Apple: maxi-multa dell’Antitrust Ue per violazione delle regole sulla concorrenza

Guai in vista per il colosso hi-tech Apple. Il gigante di Cupertino ha ricevuto una maxi-multa da 1,8 miliardi di euro dall’Antitrust dell’Unione europea. Il marchio fondato da Steve Jobs è accusato di aver abusato della sua posizione dominante e di aver violato le regole sulla concorrenza dei servizi di streaming musicale.

L’annuncio di Magrethe Vestager

 È stata la vicepresidente della Commissione europea, Magrethe Vestager, ad annunciare che il colosso di Cupertino aveva ricevuto la sanzione.

«Per un decennio Apple ha abusato della sua posizione dominante nel mercato della distribuzione di app di streaming musicale attraverso l’App Store. Lo ha fatto impedendo agli sviluppatori di informare i consumatori sui servizi musicali alternativi e più economici disponibili al di fuori dell’ecosistema Apple. Questo è illegale. Secondo le norme dell’Antitrust dell’Ue, quindi oggi abbiamo multato Apple per oltre 1,8 miliardi di euro» ha detto Vestager durante una conferenza stampa.

L’indagine dell’Antitrust

L’inchiesta è partita dopo la denuncia che la svedese Spotify aveva depositato, già nel 2019, presso l’autorità che tutela la concorrenza del mercato nell’Unione europea.

Il logo di Spotify

Secondo l’indagine condotta dall’Antitrust dell’Unione, Apple ha impedito agli sviluppatori di app di streaming musicale di poter informare gli utenti (che utilizzano iPhone e iPad) sui servizi di streaming musicale alternativi e/o più economici al di fuori del suo App Store.

 

Il logo di Apple

Apple ha quindi impedito ai consumatori di poter compiere decisioni informate, portandoli così a pagare di più. Gli sviluppatori delle app, infatti, hanno dovuto scaricare sugli utenti finali i costi sostenuti per accedere all’App Store.

La replica di Apple

Apple ha contestato immediatamente la decisione dell’Antitrust dell’Unione europea facendo sapere che impugnerà la decisione.

Il colosso hi-tech ha detto: «È stata presa, nonostante l’incapacità della Commissione di scoprire prove credibili ai danni dei consumatori e ignora la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita».

Spotify ha sostenuto di essere stata costretta ad alzare i prezzi degli abbonamenti per compensare i costi derivanti dal controllo sull’App Store e proprio in base a questa affermazione Apple ha continuato: «Il principale sostenitore di questa decisione, e il più grande beneficiario, è Spotify. Una società con sede a Stoccolma, in Svezia. Spotify ha la più grande app di streaming musicale al mondo e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine.».

Le sanzioni precedenti 

Non è la prima volta che Apple si confronta, e si scontra, con le autorità europee. L’Unione aveva già chiesto al colosso di restituire 13 miliardi di euro di tasse non pagate in Irlanda nel periodo compreso tra il 2004 e il 2014.

Il negozio Apple di Milano

Inoltre, Apple sta apportando alcune modifiche al suo App Store per potersi conformare al Digital Markets Act. Il regolamento europeo sulle piattaforme digitali a cui tutti gli operatori devono uniformarsi entro il 6 marzo 2024. Ma anche su questo fronte sembrerebbero esserci grane in vista per Apple che, secondo 34 compagnie tra le quali Spotify, non avrebbe apportato modifiche in linea al regolamento europeo.  

Glenda Veronica Matrecano

Classe 2000. Milanese. Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM. "Curiosa, solare e tenace", così mi descrive chi mi conosce. Mi appassionano, soprattutto, la cronaca e l'attualità ma anche tutte quelle tematiche che sono in grado di accendere il dibattito pubblico. Tra le tante, ho un'aspirazione che supera le altre: diventare giornalista televisiva.

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