Un’autobomba è esplosa nella mattinata dell’11 dicembre vicino alla principale base militare americana in Afghanistan, quella di Bagram, nella provincia settentrionale di Parwan. Fonti locali riferiscono di un morto, una donna, e 62 persone ferite. L’ordigno ha colpito anche l’ospedale, al momento in costruzione, vicino all’aeroporto. Alla deflagrazione è seguita una sparatoria.
Il governatore provinciale Abdul Shakoor Qudousi ha affermato che «sette assalitori si sono scontrati con le forze di sicurezza. Sono stati usati quattro veicoli esplosivi, due dei quali sono stati fatti saltare in aria». L’attentanto non è stato ancora rivendicato, il gruppo di supporto rapido parla infatti di “forze nemiche entrate in azione”. Nel comunicato viene inoltre specificato che «L’attacco è stato contenuto rapidamente ed è stato respinto dalle nostre forze e dai partner della coalizione».
«L’esplosione è avvenuta davanti al cancello dell’ospedale coreano che è quasi adiacente al campo d’aviazione di Bagram» ha detto Wahida Shakar, la portavoce del governatore di Parwan, mentre dall’esercito si apprende che la base è sicura e non ci sono vittime della coalizione. Si temono però molti danni all’ospedale, un medico afgano ha infatti riferito che la struttura era in fiamme. La zona nel frattempo è stata isolata dalle forze internazionali.
L’attacco è avvenuto dopo la ripresa dei colloqui di pace tra gli Stati Uniti e i talebani. La stessa base di Bagram era stata da poco visitata dal presidente Donald Trump.