L’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, si è dimesso. Dopo giorni di pressioni, con una lettera a Re Carlo e al Primo Ministro Starmer, Welby ha lasciato il posto di massima autorità della Chiesa anglicana. Il motivo? Uno scandalo di abusi sessuali. Forse, il più grande nella storia inglese.
L’accusa a carico di Welby è quella di non aver gestito correttamente, o meglio di aver gestito, il caso di abusi compiuti da John Smyth, un avvocato della curia che dagli anni Settanta gestì una serie di campi estivi per ragazzi e bambini. Che si trasformarono in campi degli orrori.
Le indagini
Il caso Smyth venne denunciato solo nel 2017, grazie a un’inchiesta indipendente portata avanti da Channel 4 della BBC. Dove si raccontava di un bambino trovato morto in una piscina in un campo estivo in Sudafrica, gestito proprio da John Smyth che poi sarà arrestato per omicidio preterintenzionale. Da questo episodio, è poi scaturita un’altra inchiesta sulle violenze e molestie sessuali da lui perpetrate.
Il rapporto pubblicato nelle scorse settimane Makin Review, dal nome della giornalista Keith Makin che l’ha scritto, è il frutto di questa indagine in cui si accusano i dirigenti della Chiesa anglicana di aver sempre saputo ciò che accadeva nei campi estivi almeno dal 1982. Esortando, infatti, il “molestatore seriale” Smyth a trasferirsi in Africa dove gli abusi però proseguirono.
Secondo il rapporto, 130 ragazzi tra Gran Bretagna, Zimbabwe e Sudafrica furono abusati dall’avvocato tra gli anni Settanta e Ottanta. Ma, stando al Makin Review, Smyth non ha mai smesso di abusare di ragazzi e bambini fino alla sua morte nel 2018. Inoltre, sempre stando al rapporto, l’Arcivescovo Welby nel 2013 aveva avuto notifica di questi fatti, senza mai intervenire.
Le conseguenze
Proprio per questa ragione lo scandalo ha avuto un effetto terremoto sulla posizione già precaria della Chiesa anglicana In Inghilterra. In molti hanno chiesto di destituire dai loro ruoli almeno nove vescovi che erano a conoscenza dei fatti come Welby. E anche nel mondo politico, i conservatori hanno chiesto che vengano rimossi dalla House of Lords, la Camera Alta di Westminster, i ventisei “lord spirituali” in Parlamento che, in aggiunta, solo l’Iran, oltre all’Inghilterra, mantiene.
Il caso Smyth e la dimissione dell’Arcivescovo di Canterbury sembrano, quindi, aver innescato una serie di eventi che in molti credono possano portare ad una sorta di “rivoluzione” della Chiesa anglicana. Il cui stato di salute è dibattuto già da anni. Come dimostrano i dati dell’ultimo censimento, dove più di sette milioni di persone hanno dichiarato di aver abbandonato la loro fede religiosa.