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San Siro, la procura indaga per possibile danno erariale nella vendita a Inter e Milan

San Siro Stadio Milano Procura

Il procuratore Marcello Viola e la sua vice Tiziana Siciliano hanno aperto un fascicolo d’inchiesta sulla privatizzazione delle aree e dello stadio di San Siro. Lo scorso 11 marzo Milan e Inter hanno consegnato al Comune un dossier con la proposta di acquisto del Meazza e delle aree circostanti, per costruire un nuovo stadio e rifunzionalizzare quello vecchio.

Il fascicolo per ora è solo conoscitivo e quindi senza ipotesi di reato né indagati. Lo scopo è verificare se ci possano essere danni per le casse pubbliche nella procedura di vendita del Meazza.

Il rischio della “svendita”

Attorno alla compravendita di San Siro e delle aree limitrofe sono sorti dei dubbi negli ultimi giorni. Il prezzo, fissato dall’Agenzia delle entrate, è stimato attorno al valore complessivo di centonovantasette milioni di euro. Di cui 72,98 milioni sono per San Siro e centoventiquattro milioni per tutto l’ambito.

Sulla cifra la magistratura ha voluto vederci giusto e ha aperto un fascicolo. Lato Comune, nessuna preoccupazione. Per Palazzo Marino il fascicolo aperto dalla procura sarebbe un atto dovuto, una prassi che avviene a seguito di un esposto.

Ad aver contestato formalmente in procura i costi dell’operazione è stato Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano e ora membro del Comitato Sì Meazza per salvare  San Siro. A metà marzo il Comitato ha mandato alla magistratura un esposto e ora potrebbe rivolgersi alla Corte dei conti: secondo i suoi membri, lo stadio varrebbe trecento milioni.

Quanto vale San Siro?

Lo scorso ottobre, l’Agenzia delle entrate ha definito il prezzo di San Siro e delle zone intorno in un dossier di quasi centocinquanta pagine. La stima – fatta in considerazione della «fascia media discreta» del Meazza – si aggirava attorno a duecentotrentuno milioni. Ma questa cifra non terrebbe conto dell’«obsolescenza fisica» e di quella «funzionale» dello stadio. Questo aspetto farebbe calare del settanta per cento il valore complessivo, arrivando a settantatré milioni.

Il valore della zona circostante, invece, è stata calcolato attorno a centoventiquattro milioni. La cifra è la differenza tra il costo complessivo dell’area (cinquecent’otto milioni) e i costi diretti e indiretti di trasformazione (duecentoventuno milioni per i costi tecnici, sei per le sistemazioni esterne e sessanta di oneri di urbanizzazione).

L’ipotesi di reato di “invasione di terreni”

Per il momento l’inchiesta è catalogata tra gli atti «non costituenti notizia di reato». Tuttavia, alla base dell’esposto arrivato ai primi di marzo in Procura un’ipotesi di reato c’è: si tratta di un esposto contro ignoti per il reato di invasione di terreni.

A gennaio il Comitato Sì Meazza aveva denunciato la presenza sui terreni intorno allo stadio di operai dei fondi di investimento che controllano Inter e Milan, impegnati in attività di carotaggio in vista dell’apertura di un cantiere mai autorizzato.

In quel frangente, il Comune aveva spiegato che si trattava di «un primo sopralluogo esplorativo e conoscitivo» in vista della «esecuzione di un’analisi dei terreni, necessaria per la redazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica che le squadre dovranno presentare».

Ora però quell’attività è per la procura lo spunto per andare a indagare sul progetto. Secondo l’esposto del Comitato, si nascondono problemi ben maggiori dei carotaggi abusivi.

 

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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