“Ti porto in prigione”: San Vittore in mostra alla Triennale di Milano

Mercoledì 13 dicembre, alla Triennale di Milano, sarà inaugurata la mostra “Ti Porto in prigione”, curata dall’associazione Amici della Nave, un’organizzazione che si occupa di supportare i detenuti del carcere San Vittore. L’esposizione resterà aperta fino al 20 gennaio: in questo mese sono previsti numerosi appuntamenti sia alla Triennale che all’interno del carcere di piazza Filangieri.

L’esposizione vuole raccontare il reparto di trattamento avanzato di San Vittore, La Nave, dove da sedici anni si curano i detenuti con problemi di dipendenza e mostrare che «altro modo di intendere la pena è non solo possibile – dice Luigi Pagano, provveditore regionale della Amministrazione penitenziaria – ma ormai sempre più necessario».

All’inaugurazione Luigi Pagano, direttore del carcere quando il reparto è stato aperto, e la psicologa Graziella Bertelli, oggi responsabile del reparto, racconteranno i successi, le fatiche, le sorprese, gli insegnamenti e le storie de La Nave, nata per volontà di entrambi nel 2002.

L’iniziativa è composta da diversi ambiti. Il primo è la mostra fotografica “In Transito. Un Porto a San Vittore” curata dal fotogiornalista Nanni Fontana, che ritrae i detenuti e le attività da loro svolte nel reparto La Nave. A fare da guida durante la mostra anche alcuni ex pazienti del reparto.

A completare il viaggio del carcere alla Triennale un’opera di Marco Petrus, San Vittore 2018, che l’artista ha realizzato per l’associazione Amici della Nave. Nel carcere è stata allestita la mostra “Gianni Maimeri: la musica dipinta”: la selezione delle opere proviene dalla collezione della Fondazione Maimeri e l’allestimento è stato presentato al pubblico il 7 dicembre in occasione della Prima della Scala, con la proiezione di “Attila”, nella Rotonda centrale di San Vittore.

Nelle sale della Triennale e nella Rotonda di San Vittore è infine in programma una doppia serie di incontri pubblici sui temi del carcere, della finalità della pena e della sicurezza sociale. Il ciclo “Ora Daria” prevede dei colloqui tra la giornalista Daria Bignardi e detenuti o ex detenuti sui temi del lavoro, della dipendenza e della bellezza. Nelle serate di confronto sui temi che riguardano “i delitti e le pene” saranno invece coinvolti magistrati, giuristi, imprenditori, professionisti ed educatori.

Stefano Boeri, presidente de La Triennale di Milano, ha commentato spiegando che «La Triennale e il carcere di San Vittore si trovano a poche centinaia di metri l’una dall’altro, ma la distanza tra queste due realtà è enorme. Portare le immagini della mostra fuori dal carcere, in un contesto espositivo aperto alla città, significa provare ad accorciare questa distanza e ripensare non solo alla vita dei detenuti, ma anche di rivedere, aggiornare e reinventare letteralmente gli spazi fisici dell’edilizia carceraria del nostro Paese. Il carcere ha sempre rappresentato un modello di città ed è importante che la città di Milano si confronti con quella che è oggi la struttura di San Vittore e, a partire da questa, possa re-immaginare un futuro diverso per la città stessa».

(e.f.)

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