Milano, a Porta Ticinese spunta la scritta: “spara a Salvini”

Milano, a Porta Ticinese spunta la scritta: "spara a Salvini

«Non sparare a Salve, spara a Salvini». Questa è la scritta comparsa sul muro di un edificio in Porta Ticinese, seguita dalla A cerchiata, simbolo del movimento anarchico. Sul muro anche l’immagine del vicepremier Salvini in versione nazista. Sono giunti sul posto gli agenti della Digos per i rilievi per risalire agli autori.

Non è la prima volta che si tenta di intimidire il Ministro dell’Interno, protagonista di moltissime critiche indirizzate alla sua persona. Da mesi il vicepremier è nel mirino dell’ultra-sinistra per le sue politiche sull’immigrazione. A novembre a minacciare il leader della Lega furono i Casamonica, a seguito dell’abbattimento delle loro ville. In quell’occasione Salvini aveva dichiarato: «Stamattina sono stato nel quartiere La Romanina, dove verrà buttata giù una villa confiscata ai Casamonica e dove nascerà un giardino per bambini. Questi signori hanno detto che mi sparano, io gli ho detto che se pensano di intimorire qualcuno hanno scelto la persona sbagliata. “So de coccio”, chi mi conosce lo sa». A dicembre invece era arrivata al Viminale una busta di minacce firmata da tre sedicenti albanesi, che condivano la missiva con insulti irripetibili.

«Niente e nessuno mi spaventa o mi fermerà, mi auguro che la condanna nei confronti di questi delinquenti sia unanime»  ha replicato il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. Il Ministro dell’Interno ha poi aggiunto: «Ho smesso di ridere. Ho esaurito la pazienza. Conto che le forze dell’ordine vadano a beccare questi deficienti. In democrazia è bello il confronto tra idee diverse: suggerire, modificare, migliorare». Matteo Salvini ha poi rincarato: «Critica e confronto politico. Ma queste non sono idee, quando un coglione scrive: “sparate a Salvini”, non è bello. E poi ci sarà sicuramente qualche “professorone” che lo giustifica pure», dice Salvini nel corso della diretta live su Facebook. «Questo è odio, intolleranza, razzismo nei confronti di chi applica la legge», ha aggiunto.

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