Milano, disabile annega in piscina: si indaga per omicidio colposo

È morto nel pomeriggio di ieri all’ospedale San Carlo di Milano, Davide Duma, un ragazzo disabile di 32 anni. Poco prima, si era sentito male in una piscina in via Lamennais a Quarto Cagnino, quartiere nella periferia ovest milanese.

Era andato con altri ragazzi appartenenti alla comunità per disabili ‘’Le Chiavi di Casa’’, al consueto corso di nuoto del martedì. Dalle 14.30 alle 15.30, un’ora organizzata dalla onlus che dal 2005 si occupa di assistere persone con disabilità di vario tipo. Uno dei tanti progetti della comunità fondati sull’assistenza, nel tentativo di garantire a ogni persona di sviluppare la massima autonomia in base alle proprie capacità.

Non era stata una vita per niente facile quella di Davide. Rimasto orfano, era affetto dalla sindrome di Cornelia de Lange, una malattia multisistemica caratterizzata da dismorfismi facciali, ritardo mentale con conseguenze sulla crescita e anomalie delle mani e dei piedi.

Durante la lezione, si è allontanato in un’area della vasca dove non riusciva a toccare e stare a galla. Da lì il panico: ha iniziato a sbracciare e bere acqua. L’istruttrice è intervenuta subito, ma una volta soccorso il ragazzo aveva già i polmoni pieni. Anche i paramedici della struttura hanno provato invano a rianimarlo con un defibrillatore. Sul posto sono accorsi un’ambulanza e un’automedica ma Davide era già in arresto cardiaco. Poco dopo le 17 i medici del San Carlo hanno dovuto dichiararne il decesso.

Sono iniziati subito gli accertamenti per ricostruire la dinamica. Il pm Antonia Pavan ha disposto l’autopsia del corpo e la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.

Il Comune ha fatto sapere che durante il corso la piscina è chiusa al pubblico e il personale che si occupa dei ragazzi è qualificato e certificato dalla Federazione Italiana Nuoto. Il defibrillatore usato per la tentata rianimazione è stato sequestrato per verificarne la funzionalità. Un altro dei punti da chiarire è la gestione dei ragazzi durante le lezioni. Un solo istruttore può bastare per controllare 10 persone affette da difficoltà motorie e psichiche?

Nicolo Rubeis

Giornalista praticante con una forte passione per la politica, soprattutto se estera, per lo sport e per l'innovazione. Le sfide che attendono la nostra professione sono ardue ma la grande rivoluzione digitale ci impone riflessioni più ampie. Senza mai perdere di vista la qualità della scrittura e delle fonti.

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