A Milano si viaggerà a una velocità massima di 30 km/h. Un cambiamento volto a «proteggere la vita e la salute delle persone» ha dichiarato Marco Mazzei, consigliere della Lista Sala e primo a firmare l’ordine del giorno approvato lunedì 9 gennaio dal Consiglio comunale di Milano. Milano Città 30, se ratificato dalla Giunta comunale, fisserebbe a 30 km/h il limite di velocità nelle zone urbane a partire dal 1° gennaio 2024. Un’ulteriore modifica alla viabilità milanese dopo le nuove regole dell’Area B introdotte a ottobre.
Una nuova «zona 30» in Italia
Il principale obiettivo di questo provvedimento è la riduzione dei morti e feriti causati dagli incidenti stradali: a 30 km/h, la letalità dell’impatto con un’automobile diminuisce enormemente per pedoni e ciclisti. A supporto di Milano Città 30 i dati Aci-Istat: una delle cause primarie degli incidenti urbani è l’eccesso di velocità, che provoca il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti nelle aree cittadine. Milano seguirà le orme di Bologna, che a novembre dello scorso anno ha fissato a giugno 2023 l’avvio del progetto Città 30. Anche Parma introdurrà le stesse restrizioni a partire dal 2024, mentre a Olbia sono già in vigore dal 1° giugno 2021.
Opinioni a favore e contro
A favore del programma si è schierata l’assessora alla Mobilità Arianna Censi, che lo definisce un modo attraverso cui costruire «la cultura di una città», che «rappresenta già la strategia di molte città europee». Parigi e Bruxelles ne sono un esempio: dal 2021, entrambe le metropoli hanno introdotto «zone 30», con risultati positivi in termini di minore gravità degli incidenti e di numero di morti e feriti. Tutto senza incidere sui tempi di percorrenza che, nella capitale belga, non sono aumentati rispetto al periodo precedente alla pandemia. Inoltre, a Bruxelles si registra anche una drastica riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dal traffico.
Di tutt’altro parere Matteo Salvini. Dopo l’aumento a 2,20 euro dei biglietti Atm per le corse singole, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti critica il nuovo provvedimento in un tweet: «Ricordo al sindaco e al Pd che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare».
Non soltanto maggiore sicurezza sulle strade
A beneficiare del limite dei 30 km/h sono anche l’ambiente, con la diminuzione dell’inquinamento atmosferico, e la circolazione degli altri mezzi di trasporto. In particolare le biciclette, la cui mobilità sarebbe agevolata senza apportare modifiche strutturali alle strade.
A questo si aggiunge, secondo Mazzei, la prospettiva che «su alcune, selezionate, strade a grande scorrimento possano essere previsti limiti a 50 chilometri orari», estendendo le zone con bassi limiti di velocità al di fuori delle aree urbane.