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Leoncavallo, sfratto del centro sociale rinviato al 15 maggio

Leoncavallo Sotto Sfratto Centro Sociale

Rimandato al 15 maggio lo sfratto del Leoncavallo, lo storico centro sociale di via Watteau a Milano. È infatti andato a vuoto il centotrentunesimo tentativo di accesso nei locali dell’ex cartiera, di proprietà della famiglia Cabassi, occupati dal 1994. Come previsto, l’ufficiale giudiziario si è recato sul luogo per notificare l’avviso: preso atto dell’impossibilità di procedere allo sfratto ha lasciato l’immobile, dove era stato organizzato un presidio con 200 persone.

L’ipotesi via San Dionigi

La vicenda giudiziaria del Leoncavallo potrebbe conoscere una svolta decisiva. Lo scorso novembre il ministero dell’Interno è stato condannato a risarcire 3 milioni ai Cabassi, proprietari dell’area per il mancato sgombero. Ieri, martedì 18 marzo, l’Associazione delle Mamme antifasciste del Leoncavallo ha presentato al Comune di Milano una manifestazione di interesse per la concessione d’uso di un immobile in via San Dionigi, nelle vicinanze di Porto di Mare.

Poche ore dopo il Comune ha preso in considerazione la manifestazione d’interesse dell’associazione, con una nota. «L’Amministrazione accoglie con favore questa disponibilità nella speranza che si possa giungere in tempi rapidi ad una manifestazione di interesse definitiva. Come più volte ribadito, infatti, è intenzione dell’Amministrazione trovare una soluzione pragmatica che, nel rispetto delle norme, salvaguardi l’esperienza, la storia e l’evoluzione che il centro sociale Leoncavallo ha vissuto negli ultimi anni».

I problemi della nuova soluzione

«Vediamo se le carte del comune si scoprono e vediamo se questo processo è fattibile», dice Daniele Farina, storico esponente del Leoncavallo. «Milan e Inter hanno presentato una manifestazione di interesse sullo stadio di San Siro. Noi, molto più modestamente, la presentiamo su un capanno nella zona del Parco Sud ai confini di Milano. È una possibilità ma non è detto che questo processo arrivi a buon fine», aggiunge.

Inoltre, c’è da sciogliere il nodo economico: chi si farà carico dei costi di ristrutturazione del nuovo Leoncavallo? L’edificio necessita di importanti interventi di bonifica (la struttura presenta una copertura in amianto), e l’ipotesi di una compartecipazione ai costi è ancora da definire. Il Comune auspica di ricevere una manifestazione d’interesse definitiva a breve, così da poter avviare un iter pubblico per l’assegnazione dello spazio.

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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