Federico Spinas: “le porte in faccia? Mi spingono a fare meglio”

 

I rifiuti da parte delle agenzie, i capelli rasati davanti allo specchio per ribellione e poi il successo con quel bacio a Mariacarla Boscono per Vogue Italia e le sfilate per i grandi marchi. Il modello e cantante di Cagliari si racconta a MasterX.

Come è iniziata la tua carriera da modello?

Ho iniziato a 16 anni quando ero al liceo. Ho partecipato all’Elite Model Look, un concorso dove i primi dieci classificati firmano un contratto con l’agenzia. Io non ho vinto, avevo altre ambizioni ma quando sono stato rifiutato, in quel momento ho deciso che dovevo riuscirci. Ho trovato un’altra agenzia a Milano ma ho lavorato con loro solo per un inverno, fin quando non mi sono sentito dire “non funzioni, non ti vogliono neanche in Asia” e così, con una mail, mi hanno licenziato. Quel giorno ho pensato che non avrei più voluto aver niente a che fare con la moda.

Questo ha inciso sulla tua autostima?

Ero molto insicuro, non mi vedevo bello rispetto ai canoni di quel periodo, così una sera ho preso la macchinetta e davanti allo specchio mi sono rasato i capelli a zero. Volevo privarmi di tutti gli elementi che potevano essere sinonimo della bellezza canonica, tipo i capelli. Volevo essere me stesso ed essere considerato solo per la mia persona senza essere associato a un look. Volevo quasi privarmi di un’identità.

Ma non hai desistito, quando è arrivato il primo successo?

Qualche mese dopo sfogliando le foto delle sfilate ho notato che non c’era nessuno coi capelli rasati, tra l’altro avevo appena messo l’apparecchio ai denti e ho pensato che l’originalità del mio look potesse essere un punto di forza, ho avuto una sorta di sesto senso, mi sono detto: “questa volta ci riesco”. Ho chiesto a mio padre 200 euro e un biglietto per Milano e sono partito. Nella prima agenzia dove sono entrato ho detto ai booker “in sei mesi girerò il mondo e lavorerò per i brand più importanti”. Hanno riso tutti ma sono rimasti colpiti e mi hanno preso. Precisamente 6 mesi dopo ero a New York, avevo già fatto le campagne di D&G e sfilato per molti grandi marchi”. Poi è arrivata la cover di Vogue Italia con Mariacarla Boscono e dopo circa un anno ho firmato con Elite, l’agenzia che mi rifiutò a 16 anni ma che mi aveva dato la motivazione per andare avanti. È stata una rivalsa.

È stata molto dura quindi, hai mai pensato di mollare? Nei momenti bui come hai trovato la forza di andare avanti?

È un lavoro fatto al 90% di no. È parte del lavoro ricevere porte in faccia. Se per la settimana della moda hai 20 appuntamenti al giorno può essere che su questi non prendi neanche un lavoro. Può essere che vai tanto per un periodo e poi non funzioni più. Bisogna imparare a conviverci. Poi ora tutti vogliono fare i modelli, c’è tanta richiesta. Bisogna prendere i no in maniera positiva, se devo essere sincero i no mi hanno sempre motivato a fare meglio.

Come è lo stile di vita di un modello?

Beh, non è sicuramente come uno se lo immagina, soprattutto agli inizi a meno che tu non venga da una famiglia particolarmente ricca. In caso contrario vieni buttato nei “model apartments“. Le agenzie anticipano i soldi dell’affitto e li recuperano dai lavori che fai e spesso si dorme in 4 o 5 in una stanza con gente che viene da tutto il mondo. Impari a confrontarti con tante culture diverse. Soprattutto all’inizio quando non hai soldi è dura. È una bella scuola di vita, mi ha fatto crescere tanto.

Super diete e tanto allenamento o ti concedi degli sgarri?

Ho conosciuto tanti modelli e quasi tutti mangiano in modo super equilibrato, stanno molto attenti e vanno in palestra tutti i giorni. Io mangio veramente tanto e di tutto, non ho mai fatto nessuna dieta e sono sempre stato un po’ l’“anti-moda”. Ci sono settimane in cui magari non ho voglia di cucinare e ordino sia a pranzo che a cena.

Sei superstizioso? C’è un rito che ti “porta fortuna” che fai prima delle sfilate?

Non particolarmente ma ho delle fisse mie personali che influenzano le mie giornate quando devo fare delle cose importanti. Una in particolare è svegliarmi presto, se mi sveglio tardi so che non devo fare nulla a livello lavorativo perché so che quella giornata andrà male mentre se mi sveglio presto mi sento come se potessi conquistare il mondo.

C’è qualche modello maschile che ti ha ispirato?

Non ho mai avuto un modello in particolare che mi ha ispirato. Ammiro molto un fotografo che si chiama Peter Lindbergh, lui ha fatto la storia della fotografia negli anni 90 e sono un suo grande fan. Se penso a un’icona femminile della moda che mi ha ispirato invece direi Linda Evangelista.

Tu hai anche un’altra grande passione: la musica. Hai esordito con il singolo “NIKE V2” firmando con Sony. Cosa rappresenta e di cosa parla?

La musica ha sempre fatto parte della mia vita, prima ancora della moda. Ho fatto il conservatorio, all’inizio volevo suonare la chitarra e la batteria ma sono finito a suonare clarinetto e sassofono. Al liceo ho iniziato a fare musica elettronica con un amico e ho iniziato a registrare tutti i giorni. Ora giro il mondo con una valigia dove ho il mio studio portatile così monto e registro ovunque io sia. Ho avuto una richiesta da Sony, dopo sei mesi di trattative ho firmato con loro e l’inverno scorso è uscito il mio primo singolo ufficiale che è Nike V2. Parla di un mio periodo difficile, da cui sono uscito proprio grazie alla musica.

Da poco invece è uscito un altro tuo singolo “Facile”, è il secondo di una lunga serie?

Facile è uscito a luglio, prodotto dai 2nd Roof, tra i più importanti produttori sulla scena italiana. Hanno lavorato con Sfera ad esempio. Ora sto preparando un altro progetto, è in preparazione ma non posso dire troppo… comunque ho un bel po’ di cose in ballo…

No Comments Yet

Leave a Reply