Dopo i bambini adesso anche i cani intossicati dalla droga. E’ successo a Milano nel parco Guido Vergani, dove un setter inglese di tre anni, ha accusato un malore dopo aver ingerito sostanze stupefacenti. Il cane, è stato trasportato d’urgenza dal veterinario.
Il nove dicembre scorso , Tobia è finito alla clinica San Francesco. La padrona del setter, Laura Solzi, ha raccontato a Il Giorno che il cane era visibilmente sconvolto: «Aveva degli spasmi muscolari, si sedeva e cadeva, si è fatto la pipì addosso. Poi, a un certo punto, si è completamente immobilizzato e non riuscivo a spostarlo».
Nonostante non sia un episodio isolato, i residenti della zona smorzano l’allarme. Forse, spiega il quotidiano, per salvaguardare il buon nome del quartiere.
Non è un fenomeno che riguarda solo il parco in via Pallavicino, al parco Sempione si ripete da anni. Da tempo spacciatori nascondono la droga tra i cespugli e sotto le pietre. Alcuni mesi fa un labrador è stato salvato da una lavanda gastrica d’urgenza. Non è andata bene, invece, a un cagnolino morto al Parco di largo Marinai d’Italia, in Viale Umbria, sempre dopo aver ingerito marijuana.
Episodi del genere hanno avuto come protagonisti anche bambini. E’ il caso del bimbo di venti mesi che a sesto San Giovanni, nell’hinterland milanese, è stato ricoverato d’urgenza dopo aver giocato in un parchetto della zona. Anche in quel caso la prognosi è stata: intossicazione da hashish. Stesso caso, quello avvenuto qualche mese fa a Legnano. Una bambina di un anno e quattro mesi aveva ingerito hashish trovato ai giardinetti.
Si tratta di una vera e propria emergenza droga nei parchi pubblici. Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Gianluca Comazzi, ex garante degli animali durante l’amministrazione Moratti, ha sottolineato: «Casi come questi devono fare alzare il livello di attenzione nelle aree verdi. La sicurezza nei parchi è fondamentale per garantire tranquillità alle mamme, ai figli, e ai proprietari di cani. Purtroppo il Comune di Milano – conclude Comazzi – ha dimenticato, da tempo, di presidiarli e assistiamo a bivacchi continui, e a un degrado che dilaga». (A M)