Un fiocco azzurro è stato appeso all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore dove una donna di sessantatré anni, Flavia Alvaro, ha dato alla luce un bambino grazie alla fecondazione in vitro effettuata a Kiev, in Ucraina.
Il desiderio di maternità
«Si è messa in gioco, ha voluto fortissimamente questo figlio ed è volata in Ucraina per ben due volte» ha detto Andrea Marsili, il ginecologo che ha seguito la sessantatreenne nel corso della gravidanza.
Flavia, infatti, aveva già provato due anni fa a diventare mamma ma, il tentativo, non era andato a buon fine. La gestazione si era interrotta spontaneamente alla 14esima settimana.
Nell’autunno del 2023, nonostante la guerra in corso tra l’Ucraina e la Russia, la donna si è recata nuovamente in Ucraina (dove non esiste il limite dei 50 anni) per effettuare una seconda fecondazione in vitro che, a differenza della prima, ha dato esito positivo.
Il parto d’urgenza
La sessantatreenne ha partorito, tramite taglio cesareo, a 31 settimane e 4 giorni. I medici hanno ritenuto necessario far nascere prematuramente il bambino a causa del livello della pressione sanguigna della madre che si era alzato.
Il piccolo, nato dal peso di circa 2 chili, è stato ricoverato nel reparto prematuri dal quale potrà uscire solamente dopo aver raggiunto il peso forma. Ad aspettarlo, a casa, anche la nonna di 93 anni.
La clinica di Kiev
Flavia Alvaro si è rivolta alla clinica Biotex Com di Kiev per realizzare il suo desiderio di diventare mamma. L’ospedale ucraino è considerato un’eccellenza a livello mondiale nella procreazione assistita e nella fecondazione in vitro.
Qui, il costo del percorso di fecondazione e intervento si aggira attorno ai 15.000 euro e non esiste il limite, insuperabile, dei 50 anni di età. Limite che è invece presente in tutte le cliniche europee dedicate alla procreazione assistita e alla fecondazione in vitro.
La Legge 40 e i rischi della gestazione in età avanzata
La Legge 40 stabilisce che possano accedere alla fecondazione eterologa, con ovociti di donatrice, donne con massimo 50 anni. Questo limite di età viene stabilito perché con l’avanzare del tempo si verifica il depauperamento del sistema riproduttivo.
Le gravidanze in età materna avanzata sono, infatti, correlate a un maggior rischio ostetrico e neonatale. Questo può tradursi nella potenziale insorgenza di problematiche. Tra queste vi sono diabete gestazionale, ipertensione arteriosa, disturbi renali, parti prematuri, tagli cesarei, basso peso alla nascita, aborti spontanei e aumento del rischio di anomalie cromosomiche.