Il governo ha deciso: i servizi di autonoleggio e condivisione del proprio veicolo come Uber e Ncc (noleggio con conducente) saranno fortemente limitati e regolamentati. Verrà infatti istituito l’obbligo, per le macchine a noleggio provviste di conducente, di partire ogni volta dalla rimessa per andare a prendere i clienti. Per quanto riguarda invece il car sharing, chi deciderà di mettere in condivisione il proprio veicolo non potrà richiedere un corrispettivo volto al profitto economico.
I conducenti degli Ncc, prima di iniziare la corsa, dovranno compilare un foglio elettronico nel quale annotare i dati del conducente, del veicolo, e della corsa. Una volta terminato il servizio dovranno quindi far rientro alla rimessa, diversamente dai tassisti, i quali possono accettare prenotazioni in marcia. Le eccezioni che permetteranno agli Ncc di non far ritorno alla base sono due: un numero di prenotazioni che ne renda impossibile il rientro oppure la firma di un contratto biennale che imponga una diversa regolamentazione. I noleggiatori potranno inoltre operare solamente sul Comune in cui hanno ottenuto la licenza.
Un altro provvedimento che sta facendo discutere è quello che istituisce un registro nazionale in cui registrare tutte le Ncc in circolazione. Fin quando tale registro non sarà pronto, i Comuni non potranno rilasciare altre licenze.
Stretta anche sui servizi di car sharing come Uber. I senatori pentastellati Emanuele Dessì, Vincenzo Garruti e Agostino Santillo prevedono che l’attività diventi non remunerativa, in quanto «il car sharing non si configura come attività professionale o di impresa e non costituisce servizio di noleggio né di trasporto senza conducente», quindi «non può essere previsto un corrispettivo con finalità di guadagno economico».
La presidentessa facente funzioni dell’Antitrust, Gabriella Muscolo, in audizione in commissione Trasporti della Camera, ha espresso i suoi dubbi sul dl: «Il mantenimento dei vincoli delle modalità di prenotazione dei servizi e le restrizioni territoriali dei servizi Ncc se uniti all’inutilizzabilità di fatto delle piattaforme tecnologiche e alla moratoria nel rilascio di nuove autorizzazioni può rendere sempre più difficile l’incontro di domanda e offerta e potrebbe avere l’effetto di reprimere il benessere dei consumatori finali con meno servizi e prezzi più elevati».
A valutare invece in maniera positiva il testo sono stati i sindacati dei tassisti, cheauspicano che il decreto legge possa esser approvato al più presto senza alcuna modifica.