TONY EFFE NIENTE CONCERTO, CANZONI “TROPPO VIOLENTE”

Tony Effe, cantante e rapper della scena musicale italiana, è coinvolto in una nuova polemica, infiammando (ancora prima di salirci) il palco del Circo Massimo, a Roma. Attaccato nuovamente per i testi violenti e sessisti delle sue canzoni, questa volta sembra non passarla liscia ed è a rischio la sua presenza a capodanno.

IL CONCERTO DI CAPODANNO

Quest’anno Roma ospiterà il concerto di fine anno presentato da RDS, per cui sono attesi 80mila spettatori. Sul palco del Circo Massimo si esibiranno Mahmood e Mara Sattei, mentre si sta ritrattando la presenza di Tony Effe. Nonostante la sua partecipazione fosse stata annunciata lo scorso 12 dicembre, la reazione alla notizia non è stata positiva come sperato. I primi a schierarsi contro il rapper sono stati gli esponenti del Pd, di Azione e di Fratelli d’Italia, oltre ad associazioni contro la violenza sulle donne come Differenza Donna.

Un concerto al Circo Massimo di Roma

L’accusa è una: un evento pubblico rilevante come il concerto di San Silvestro non può dare visibilità e celebrare artisti che, a detta loro, hanno canzoni che «veicolano messaggi offensivi verso le donne e normalizzano atteggiamenti violenti, contraddicendo le campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere». Nessuno specifica mai, però, a quali canzoni ci si riferisca esattamente. Tantomeno se lui le abbia cantate in tempi recenti o quando militava nella Dark Polo Gang.

IL DIETROFRONT DI GUALTIERI

Di fronte alla bufera, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si è visto costretto a fare un passo indietro, anche se ormai il danno è stato fatto. Il 16 dicembre è attesa una richiesta formale dal Campidoglio per chiedere a Tony Effe di rinunciare alla sua presenza a capodanno. L’organizzazione aveva voluto fortemente il cantante dopo i tormentoni “Sesso e Samba” e “Miu Miu“. Oltre al fatto che la scelta di questo nome rientrava in un disegno specifico: portare un artista romano sul palco della Capitale. Ma non è la prima volta che Roma fa uno scivolone di questo genere. L’anno scorso un caso simile era successo ad Emis Killa, prima invitato e poi costretto, a causa del contenuto delle sue canzoni, a rinunciare ad esibirsi al concerto di Ciampino.

IL CODACONS E SANREMO
I concorrenti della prossima edizione del Festival di Sanremo

Al coro delle proteste si aggiungono anche le dichiarazioni del Codacons. L’associaizone dei consumatori si era già scagliata contro Tony Effe, Fedez ed Emis Killa per la loro partecipazione al Festival di Sanremo 2025. Il motivo è sempre lo stesso, ma, a differenza della bufera per Capodanno, per il Festival di Sanremo le accuse del Codacons non hanno dato scossoni al piano originale. «Non si capisce perché se i testi di Tony Effe sono troppo violenti e offensivi verso le donne per il concerto di Capodanno, gli stessi testi possono andare bene per un evento nazionalpopolare come il festival di Sanremo» ha chiesto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

Mentre si attende la risposta di Tony Effe, in tanti sui social si chiedono se la vicenda non sia una camuffata censura della libertà di espressione.

A cura di Manuela Perrone

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