Terzo mandato, Zaia minaccia lo strappo: «In Veneto le strade si possono separare»

Il Governatore del Veneto Luca Zaia

Luca Zaia non molla sul terzo mandato, a costo di uno strappo con la coalizione di centro destra in vista delle prossime elezioni regionali. Nessuna minaccia o ultimatum, ma l’avvertimento è chiaro: «Ovvio che noi speriamo una corsa unitaria, ma è fondamentale che ci siano i presupposti per farla bene. Che FdI, o FI, chiedano di aver parte in questa partita non lo trovo un reato di lesa maestà, ma si tratta di capire il punto di caduta. Penso che noi abbiamo governato bene, ma se non sono d’accordo ce lo dicano che non l’abbiamo fatto, ma allora le strade si separeranno”.

Zaia e il quarto mandato

Il palcoscenico preferito del terzo mandato resta il Veneto. Luca Zaia è ormai il doge della regione  dal 2010 e concluderà nel 2025 il suo terzo mandato consecutivo. Dunque, forse, sarebbe più corretto parlare di un prossimo quarto mandato. Questo perché  la legge regionale che ha stabilito il limite a due mandati ininterrotti per le cariche elettive era stata approvata dal Consiglio Veneto nel 2012, con decorrenza nel 2015, escluso il mandato in corso.

Zaia, però, non vuole rinunciare alla possibilità di un’altra legislatura regionale e, soprattutto, non vuole ricevere diktat da Roma. Ovviamente, si è dichiarato a disposizione della Lega, il partito a cui «deve tutto». È impensabile, però, che «il candidato cali dall’alto», ha ribadito.

Da Fratelli d’Italia, per ora, non arrivano segnali di distensione. Luca De Carlo, senatore di FdI e coordinatore regionale in Veneto ha risposto al governatore che «non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti» e che «il centrodestra si farà trovare pronto, scegliendo il miglior profilo in grado di rappresentare i cittadini».

Luca De Caro, senatore di Fratelli d’Italia e coordinatore per la Regione Veneto.

In Forza Italia, invece, si vuole far trovare pronto Flavio Tosi, ex-sindaco di Verona ed ex-leghista che nel 2015 si candidò contro Zaia, ottenendo l’11,8%. I rapporti dell’azzurro con il Doge sono azzerati proprio da quelle elezioni. Sul fronte Lega, il vicepremier Salvini tace e a esprimere la visione del Carroccio è stato il capogruppo alla camera Riccardo Molinari: «Riteniamo che sindaci e governatori, che sono apprezzati dai cittadini, non debbano avere un limite», ha ribadito il deputato.

La resa dei conti sarà inevitabile. FdI rivendica il suo ruolo di guida del centro destra e l’ambizione alla poltrona nel palazzo veneziano non sarà facilmente negoziabile.

La legge “Salva De Luca”

In tutto questo, si inserisce Vincenzo De Luca, governatore della regione Campania che, recentemente, ha ravvivato il dibattito. Infatti, il Consiglio regionale Campano, il 5 novembre 2024, ha approvato una legge che consente al presidente in carica di ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo, reinterpretando la disposizione nazionale del 2004 che limita a due i mandati consecutivi per i presidenti di regione. In estrema sintesi, l’escamotage della legge “Salva De Luca”, come soprannominata, prevede che il conteggio dei mandati inizi dal mandato in corso al momento dell’entrata in vigore del provvedimento, aprendo le porte a un nuovo mandato per l’attuale governatore.

Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania.

Tuttavia, il governo nazionale ha impugnato la legge davanti alla Corte costituzionale, con l’accusa di violare i principi fondamentale della Costituzione e della legislazione nazionale. La decisione è arrivata il 10 gennaio 2025, ultimo giorno utile per il ricorso.

De Luca ha definito la scelta di Palazzo Chigi come un atto “contra personam”, sostenendo che sia stato calpestato il principio costituzionale dell’uguaglianza davanti alla legge, sottolineando che in Veneto il terzo mandato è stato già completato.

La palla, dunque, è ora nelle mani della Corte Costituzionale. E la decisione finale avrà ripercussioni anche sulle altre regioni.

Ettore Saladini

Laureato in Relazioni Internazionali e Sicurezza alla LUISS di Roma con un semestre in Israele alla Reichman University (Tel Aviv). Mi interesso di politica internazionale, terrorismo, politica interna e cultura. Nel mio Gotha ci sono gli Strokes, Calcutta, Martin Eden, Conrad, Moshe Dayan, Jung e Wes Anderson.

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